Una storia già vista. Solite diapositive. Dal Granillo nulla di nuovo. Cozza non stravolge le proprie idee tattiche e conferma il 4-3-3. All’assetto ambizioso del tecnico di Cariati, si contrappone un 5-3-2 parecchio chiuso dell’Aversa.
Il faro del gioco amaranto si chiama Giuseppe Rizzo, giocatore capace di scardinare le mura campane con una facilità di esecuzione a tratti disarmante. È questo il canovaccio seguito dalla Reggina. Palla al centrocampista messinese, che inventa per l’attacco, innescando la corsa di Louzada e Insigne.  Non pervenuto Masini. Cozza continua a dargli fiducia, ma il tecnico è sistematicamente costretto a spendere un cambio per raddrizzare le sorti di un reparto offensivo che difetta dei gol del numero nove.
L’Aversa è poca roba. Una squadra, quella campana, parecchio bloccata, la cui fase difensiva è troppo morbida, visto che basta un lancio per tagliare le maglie e creare spazi in avanti.
Nel finale Cozza prova il tutto e per tutto, preferendo Viola a uno spento Dall’Oglio. Il tecnico, così come a Lamezia, chiude con 4 ttaccanti, ma i risultati sperati non arrivano.
f.m.
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