Ventiquattro giorni dopo, di nuovo Reggina e Cosenza di fronte. Campi invertiti, altra competizione: al Granillo, in campionato, sui lupi si era abbattuto il ciclone Insigne. E’ passato meno di un mese, sembra un’eternità. Sulla panchina silana, addirittura, siede un tecnico diverso rispetto ad allora: via Cappellacci, è oggi il turno dell’allenatore della Berretti De Angelis. Da domani, al via l’era Roselli. Ci vogliono i rigori per decidere una partita di rara bruttezza: si qualifica il Cosenza che nel prossimo turno affronterà la Salernitana che ha eliminato il Messina.
Contingenze radicalmente diverse rispetto all’ultimo incrocio, non solo perchè l’allora match winner Insigne non è neppure nell’elenco dei convocati di mister Cozza per il debutto della squadra dello Stretto in Coppa Italia Lega Pro. Il tecnico amaranto sperimenta in Coppa, con l’intento di trarre indicazioni utili eventualmente per il prosieguo del campionato. Reggina in campo con il 3-5-2 ma con meno “baby” rispetto a quanto pronosticato da diversi organi d’informazione. E’ vero, tra i pali gioca il classe ’97 Cetrangolo, sulla corsia di destra tocca ad Ammirati e nel trio di centrocampo si disimpegna il cosentino d’origine Salandria ma il resto degli uomini che danno il via all’incontro è stato stabilmente nelle rotazioni dell’undici titolare solitamente scelto da Cozza in campionato.
PRIMO TEMPO – La gara segue uno spartito piuttosto estemporaneo. Appare evidente come entrambe le formazioni durante i primi giorni della settimana non abbiano preparato tatticamente questo incontro ma siano state concentrate sui propri, rispettivi prossimi impegni di Lega Pro. I lupi evidenziano maggiore decisione nel voler gestire il possesso palla, la Reggina dimostra di dover oliare maggiormente la disposizione difensiva facendosi sorprendere in due occasioni dalle verticalizzazioni rossoblu. In entrambi i casi, quando gli avanti del Cosenza riescono a penetrare alle spalle della linea arretrata è provvidenziale Cetrangolo in uscita bassa prima su Tortorano, poi su Mosciaro. Attento il giovanissimo estremo difensore anche su una punizione di Criaco, la produzione offensiva della squadra dello Stretto si limita ad un fiacco destro di Louzada controllato da Ravaglia. Il risultato ad occhiali è il degno riassunto di un primo tempo avaro di brio.
SECONDO TEMPO – L’intervallo non induce i tecnici ad attuare sostituzioni, la ripresa si apre con due grosse occasioni, una per parte. Un destro a rientrare di Mosciaro sfiora il palo alla sinistra di Cetrangolo, sul ribaltamento dell’azione la Reggina sfiora il vantaggio: Viola mette anche a sedere il portiere ma il suo tiro a colpo sicuro trova il salvataggio sulla linea di porta di Tedeschi. Solo un’illusione, torna la noia che il neo entrato Maimone prova a spezzare senza successo con un fendente che trova pronto Ravaglia al 70’. Si susseguono i cambi, nella Reggina è anche il turno di Gjuci, c’è l’esordio di Syku, nei lupi in campo il bomber Cori. Non cambia lo status quo di una partita povera di emozioni e contenuti che neanche ben sei minuti di recupero riescono ad evitare si trascini ai supplementari.
SUPPLEMENTARI E RIGORI – Armellino penetra uno spazio centrale e libera un destro violento di poco a lato, risponde il Cosenza due volte con Cori: sulla prima conclusione Cetrangolo è pronto, sulla seconda è da applausi. Unici sussulti di una gara che si consegna alla lotteria dei rigori procedendo su ritmi amatoriali. Dal dischetto è ancora il portierino amaranto ad opporsi a Tortolano ma gli errori di Rizzo e Di Lorenzo condannano gli amaranto e gli negano una serata da eroe: la corsa della Reggina in Coppa termina al S.Vito.
Gianpiero Versace
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