A picco. La Reggina conosce l’onta di un cappotto al D’Ippolito di Lamezia Terme dove la Vigor spazza via gli amaranto con un perentorio 4-0. Non basta il supporto di 400 calorosi e coloratissimi tifosi che hanno gremito il settore ospiti: la classifica, adesso, fa più paura che mai.
A specchio. Vigor e Reggina confermano i rispettivi 4-3-3. Ancora una volta Cozza sceglie Masini al centro dell’attacco, con Viola in panchina. E’ Maita, come nelle previsioni, a ricevere la pesantissima eredità di Rizzo in cabina di regia, la novità è in difesa dove Camilleri lascia spazio a Crescenzi. La fascia di capitano di stringe al braccio di Di Lorenzo.
Avvio su discreti ritmi. Il pallone è sempre amaranto: la Reggina fa la partita, totalizza una percentuale impressionante nel possesso, occupa la metà campo avversaria. La letteratura del calcio indicherebbe quella amaranto come la ‘prestazione della grande squadra’. Nient’affatto. La sfera, tra i piedi degli uomini di Cozza, quest’oggi non scorre. Stagna. La squadra dello Stretto rumina un calcio orizzontale, statico, metabolizzato rapidamente da una Vigor che dei propri limiti fa la propria virtù: conoscendoli, li gestisce al meglio. Attende, occupa gli spazi, aspetta con pazienza e quando riparte dà sempre l’impressione di poter far male.
Quella sensazione diventa dolorosamente certezza quando la difesa amaranto si addormenta su una rimessa laterale e permette a Improta di ricevere il pallone alle spalle della linea difensiva: traversone lungo, sponda sul palo opposto, Montella in tuffo. Rete, azione scolastica sufficiente per mettere in ginocchio gli amaranto. Non basta, Reggina alle corde poco dopo quando Del Sante penetra un buco centrale e piazza un fendente all’incrocio. Doppio vantaggio, apparentemente con il minimo sforzo. Squadre negli spogliatoi. Per la prima volta, a parte Lecce, la Reggina è meritatamente sotto nel punteggio.
Urge una scossa. Cozza, duramente contestato dal pubblico di casa per alcune dichiarazioni effettuate quando era alla guida del Catanzaro, prova a scuotere i suoi che rientrano in campo con larghissimo anticipo rispetto agli avversari. Reggina con il 4-2-3-1. Maita resta negli spogliatoi, Viola alle spalle di Masini. Riparte meglio, però, la Vigor che prima spreca una grande chance poi si vede annullata una rete per fuorigioco. L’encefalogramma amaranto ha una scossa intorno al 60’ quando Masini angola troppo un diagonale, il primo tiro in porta è un alleggerimento di Dall’Oglio. Quando Viola guadagna una punizione pericolosa sulla trequarti e per la fretta di rimettere in gioco velocemente gli amaranto lanciano il contropiede lametino regalando la sfera è evidente che la gara scivoli via verso un epilogo amaro.
Il peggio, per la Reggina, deve ancora venire. La terribile giornata di Crescenzi conosce ancora due momenti di raro imbarazzo: prima Del Sante stacca sulla sua testa e arrotonda sul 3-0, poi lo stesso centrale devia in rete un traversone consegnando alla storia un 4-0 che costituisce uno dei momenti più bassi e della centenaria storia amaranto.
Dallo Stadio D’Ippolito di Lamezia Terme
Gianpiero Versace – Reggionelpallone.it
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