L’esordio in serie A rappresenta senza dubbio uno dei momenti più emozionanti nella carriera di un calciatore. A Davide Di Gennaro questa fortuna è capitata il 19 Maggio del 2007, non in uno stadio qualsiasi, ma nel tempio sacro di S.Siro, sogno assoluto per chi (come lui) è cresciuto nelle giovanili rossonere. A dargli il cambio, come se le emozioni non fossero già troppe, Billy Costacurta, monumento al passo d’addio, uscito tra le standing ovation del pubblico. In quel fugace “cinque” scambiato con l’ormai ex collega, due generazioni si danno il cambio, Di Gennaro avrà sentito ribollirsi il sangue -ora tutto il pubblico si aspetta di veder entrare un altro Costacurta-, gli sarà passato di mente. Lui invece di ruolo invece fa il trequartista, e dopo quell’esordio da brividi, è andato a farsi le ossa altrove, come capita a tanti giovani usciti dai settori giovanili.
Stagione 2007\08, 22 presenze e 2 gol al Bologna in serie B, niente sfracelli ma un buon campionato, su di lui gli occhi di alcune squadre di serie A. Lo prende il Genoa (in comproprietà nell’affare Borriello), che poi in chiusura di mercato decide di darlo in prestito alla Reggina, le ossa avevano bisogno di altro calcio per rinforzarsi. In maglia amaranto colleziona 24 presenze e 1 gol, uno soltanto, ma calcio e destino corrono sempre a braccetto, per divertirsi. Stadio S.Siro, 7 Febbraio 2009, di fronte maglie rossonere, no non è un sogno: è il primo (finora unico)gol di Di Gennaro in serie A. Le gambe hanno retto anche quella volta al fisiologico bisogno di piegarsi dall’emozione.
Dopo la buona stagione in maglia amaranto, il Milan decide di riportarlo a casa, magari avrà influito lo smacco del gol subito. Valigie sempre pronte però, altro giro altra ruota: a gennaio il trasferimento in prestito al Livorno, 11 presenze (quasi mai dal primo minuto) e zero gol. La squadra toscana retrocede, con lei Di Gennaro che decide di tornare in serie B, al Padova. Probabilmente spinto dalla voglia di giocare un campionato titolare, di sentirsi importante; basta spezzoni di partite e valigie sempre pronte sull’uscio di casa.
Questa sera, non potrà non viaggiare con la memoria quando di fronte si troverà la Reggina. Gli tornerà in mente la serie A, il gol a San Siro, stadio dove ha esordito dando il cambio a un campione che salutava il calcio. Tutto come in un film, un unico flashback ma veloce, poco tempo per i sentimentalismi. Dopo sarà Padova-Reggina, un’altra partita, non come tutte le altre però. Questa ha il privilegio, guidati dal sottile filo del ricordo, di emozionare. Le gambe, c’è da starne certi, reggeranno anche questa volta.
Pasquale Romano
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