”Un affetto soffocante, ma troppo intenso e sincero per non lasciarsi trasportare”. Una statua ancora presente all’interno del Granillo è la solida rappresentazione dell’esperienza di Massimo Taibi in amaranto. Il portiere dei sogni si è spinto sino all’area avversaria, cercando (e trovando) la gloria assoluta…: “Come dimenticare il gol all’Udinese. Grazie a internet è diventato qualcosa di virale, persino un brasiliano classe ’96 venuto in prova al Modena mi ha riconosciuto grazie a quell’episodio“. Nella doppia veste di direttore sportivo e responsabile del settore giovanile, Taibi ha ritrovato in Emilia un altro indimenticato ex amaranto: “Con Iacopino parliamo sempre di Reggina, con lui è impossibile fare altrimenti, è immerso 24 ore al giorno nell’universo amaranto (ride, ndr). Non mi piace fare il ruffiano ma devo dire che l’esperienza in riva allo Stretto mi è rimasta dentro, ho ricevuto un amore spaventoso. Mi fermavano al semaforo o ricevevo ovazioni al supermercato, cose che a raccontarle sembrano incredibili“.
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Intervenuto alla trasmissione radiofonica ‘Tutti figli di Pianca’, in onda tutti i giorni su radio Touring dalle 12 alle 14, Taibi ha rivissuto la parentesi amaranto assieme al trio di conduttori Ielasi, Auspici e Polimeni, quest’oggi affiancati da Gianpiero Versace. Impossibile evitare l’amaro, legato a una beffa firmata Cossato…:”Ho rivisto quell’azione al massimo un paio di volte, mi fa troppo male. Ho ben impressa però la dinamica, ancora oggi sono convinto di non aver sbagliato. In quelle occasioni la difesa non dovrebbe tentare il fuorigioco, dovevo scegliere se uscire nel tentativo di disturbare Cossato o aspettarlo tra i pali. Purtroppo è andata male..”. La vendetta poteva arrivare pochi secondi più tardi, l’ex portiere amaranto ha trovato ugualmente modo di rivendicarsi sul Verona: “Ero alle spalle di Dionigi in occasione del colpo di testa miracolosamente sventato da Ferron, non l’avesse presa lui magari avrei superato io il portiere giallobù. Pochi mesi più tardi, con la maglia dell’Atalanta, ho trovato la mia vendetta (e ricordata con una maglietta, mostrata ai tifosi avversari, ndr)”.
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