Tempo da lupi al Granillo. Solo meteorologicamente. Pioggia battente sullo Stretto, ma la tempesta è amaranto e si abbatte sul Cosenza. Insigne consegna alla storia una tripletta meravigliosa che colora d’amaranto il derby. La Reggina inizia a risalire la classifica e sbanca, finalmente, il Granillo. A sette mesi dall’ultima vittoria tra le mura amiche (1-0 al Lanciano il 1 febbraio), gli amaranto ritrovano il sorriso nell’occasione più importante portando a sette le vittorie consecutive sui cugini silani.
Cozza archivia alla voce esperimenti il 3-5-2 esibito, destando buone impressioni al di là del risultato, a Castellammare, in attesa di riproporlo magari in altre occasioni. C’è Masini al centro del tridente, Rizzo guadagna metri e torna a centrocampo a scapito di Maita. C’è l’esordio di Ungaro, da terzino destro, con Di Lorenzo al centro in luogo di Crescenzi: la Reggina ripropone il 4-3-3 schierandosi a specchio con i silani.
Inizio travolgente. In 20 minuti la Reggina ribalta l’avversario sciorinando un calcio rapido, aggressivo, ficcante. La differenza, rispetto al recente passato, non è tanto nella qualità delle giocate quanto nella capacità di concretizzare la mole prodotta: per due volte Insigne scappa alle spalle dei centrali silani e punisce Ravaglia.
Subito in apertura con un diagonale, alla metà della prima frazione allargando il piatto sinistro, il piede è sempre quello di Insigne: i gol però, sono solo la punta di un iceberg amaranto che ha radici nell’organizzazione ed in una sensazione di costante superiorità in ogni zona del campo sostenuta da un Rizzo monumentale. Suoi gli assist, una magia d’esterno per il raddoppio.
Cosenza in balia dell’avversario. Il 4-3-3 e la difesa alta di Cappellacci si rivelano scelte troppo ambiziose per una squadra priva di equilibrio. Sbloccata la gara e trovato un margine di sicurezza, gli uomini di Cozza abbassano il ritmo, amministrano. Qualche brivido, eccezion fatta per il forte vento che spazza il Granillo, attraversa la schiena della tifoseria reggina solo su qualche calcio piazzato sul quale Kovacsik si dimostra pronto. Insigne precede l’intervallo con un’azione personale che conclude con un sinistro che sfiora l’incrocio dei pali. Si resta sul 2-0, il rientro negli spogliatoi è scandito dagli applausi convinti del pubblico.
Sotto di due gol, ma incapace di organizzare una reazione credibile. Il Cosenza resta in grave difficoltà , merito di una Reggina padrona del campo. Camilleri di testa manca il terzo gol, questione di centimetri, gli stessi che negano a Dall’Oglio la gioia della rete con uno spiovente dai 30 metri.
E’ il minuto 67 quando Kovacsik per la prima volta deve mettere alla prova i suoi guantoni distendendosi bene su un diagonale di Alessandro.
Di fronte al primo pericolo la Reggina non arretra, spinge nuovamente. Rizzo prende il compasso e lancia ancora Insigne, palla a Louzada che tarda colpevolmente nella conclusione scaricando su Masini in fuorigioco. Gli applausi per la grande azione si mischiano al disappunto per il match ball sprecato.
Cappellacci mischia le carte, passa ad un disperato 4-2-4, Cozza risponde con Maita per Louzada tornando alla difesa a tre con Rizzo tra Camilleri e Ungaro, Di Lorenzo trasloca sulla fascia. Partita a scacchi tra i tecnici, è matto quello amaranto: Insigne con un’azione individuale mette in ginocchio il Cosenza e firma una storica tripletta.
La Reggina, sette mesi dopo l’ultimo successo interno, viola finalmente il Granillo!
Gianpiero Versace – Reggionelpallone.it
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