Iacopino:”Reggina ha perso credibilità. Se anni fa chiedevi ad un calciatore di vestire l’amaranto veniva di corsa, oggi…”

La storia della Reggina nella sua memoria, impressa nel suo percorso  umano e professionale. Franco Iacopino è una colonna di questo primo secolo amaranto e oggi è stato ospite di “Tutti figli di Pianca” su Radio Touring. Tanti i temi trattati nel corso della lunga, e piacevole, intervista tenuta da Ferdinando Ielasi, Alfredo Auspici e Franco Polimeni con lo storico dg amaranto.

Il suo addio, una ferita ancora aperta. “Ho avuto un percorso lavorativo e di vita legato alla Reggina. Mi sarei aspettato e sarebbe stato corretto il mio percorso finisse alla Reggina. Così non è stato, pazienza. Mi dispiace, ovvio, sono nato e cresciuto a “pane e amaranto”, mi sono dovuto buttare sui tortellini… (ride di gusto, riferendosi alla sua attuale esperienza a Modena, ndr)”.

Lasciato lo Stretto, numerose e blasonate realtà italiane hanno bussato alla sua porta per assicurarsene la professionalità. “Avevo firmato con il Parma nel 2004 ma ci fu il crack della Parmalat con l’arresto di Tanzi – racconta Iacopino – nel 2005 successe lo stesso con il Genoa, ma ci fu anche in quel caso l’incredibile caso di illecito che comportò la retrocessione in C del grifone. Nessun rimpianto, se non quello legato alla Reggina, sono felicissimo della mia esperienza a Modena. Avevo pensato di chiudere la mia esperienza professionale quest’anno ma quando sono andato in sede da Caliendo a comunicargli la decisione non mi ha consigliato ma imposto di rimanere. Ciò che sto vivendo in Emilia è gratificante sotto ogni punto di vista: mi fanno sentire apprezzato, importante, integrato. E’ una piacevole dimostrazione quotidiana di fiducia e stima nei miei confronti”, spiega ancora con un sincero sorriso.

L’amaranto nel cuore, nonostante il tempo e le vicende avverse. Iacopino individua quella che è, a suo modo di vedere, la ragione delle difficoltà incontrate dagli amaranto negli ultimi anni. “Ho avuto modo di seguire, ovviamente, la Reggina. Il Club ha avuto un percorso eccezionale dagli anni 80 in poi impostando il lavoro su due grandi valori: la simpatia frutto della spontaneità di una realtà del Sud e la credibilità del managment. Negli ultimi 10 anni, a parte la fortunata parentesi di Mazzarri, la Reggina ha perso entrambi i capisaldi che sono stati al centro dei successi del recente passato. Gli indici di credibilità e simpatia nel panorama calcistico italiano siano andati sotto zero. Sono questi gli ambiti sui quali la Reggina dovrà lavorare per tornare in alto”.

Esempi tangibili? Iacopino riassume così. “Se dieci anni fa chiedevi ad un calciatore di venire a Reggio Calabria ci arrivava anche a piedi. Oggi, invece, faticano ad accettare l’amaranto. Siamo stati, parlo della Reggina, coinvolti in ogni scandalo, cambiato decine di allenatori, direttori sportivi, perso stabilità. Basta vedere cosa diceva della propria esperienza sullo Stretto chi passava dalla Reggina nel passato, vedendo negli anni in amaranto un passaggio irrinunciabile e fondamentale del proprio percorso, e le parole attuali di chi va via adesso e che raramente, per usare un eufemismo, rivolge parole d’affetto…”.