Per la prima volta dall’inizio del campionato, la Reggina ha cambiato pelle. Cozza sul campo della Juve Stabia ha scelto un altro vestito tattico, riponendo nel cassetto il 4-3-3 sino a quel momento utilizzato. Importante capire se si tratti di una scelta, maturata dopo le ultime gare e provata in modo convinto al S.Agata, o se invece è una forzatura figlia delle contingenze. Non ultima quella legata alle defezioni in attacco. Ieri il tecnico amaranto era privo di Viola e Di Michele, con un Masini ancora lontano dalla forma migliore.
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Al cospetto di un avversario di qualità e soprattutto carattere, la Reggina non ha mostrato alcun timore. La squadra ha palesato un feeling immediato con il nuovo sistema di gioco (il più utilizzato in riva allo Stretto nell’ultimo lustro) e creato diverse occasioni, anche in questo caso però non sfruttate a dovere. Positiva la prestazione di Louzada, accentrato e libero di puntare la porta con maggiore decisione, più incerta la prova di Insigne. I due attaccanti schierati Cozza, rapidi e mobili, con il loro movimento non hanno dato punti di riferimento e messo in difficoltà la difesa avversaria. Considerate la caratteristiche non troppo diverse di Viola e Di Michele (di nuovo in campo tra qualche settimana), la doppia punta ‘tascabile’ potrebbe essere una soluzione da attuare anche nelle prossime gare, in attesa del miglior Masini.
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p.r. – rnp
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