Villa San Giuseppe-Rizziconi 4-0, tabellino e commento

Match senza storia al “Lo Presti”. Nicolazzo e Fontana, con 2 reti a testa, firmano il poker arancioverde

 

 

Villa San Giuseppe – Rizziconi 4-0                                                             

Villa San Giuseppe (4-3-3): Cullari 6,5, Sinicropi 6,5 (7’st Gullì 7), Crisalli 6,5 (27’st Foti s.v.), Fornello A. 7, D’Andrea  6,5, Caracciolo 7, Pizzata  6,5, Fornello P. 6,5, Fontana 7 (36’st Napoli s.v.), Nicolazzo 8, Zema6,5. Allenatore: Verbaro 8.      

Rizziconi (4-4-2): Calarco 5, Piccolo 5, Barillà 5, Coppola 5, Ielo 5, Iannì 6, Artuso 5, Guerrisi 5, Pesa 5, Bruno 6,  Rotolo 6. All. Naso 5.                     

Arbitro: G.Catanzaro di Catanzaro  6   (Guerriero di Catanzaro e Fiorentino di Soverato)  

Marcatori : 6’pt  Nicolazzo, 26′ pt rig. Fontana, 32’st Nicolazzo, 36’st Fontana,

Gallico (RC)- Il Villa San Giuseppe, dopo due pareggi, brinda al primo successo in campionato, travolgendo il Rizziconi con uno splendido poker che lascia spazio a poche interpretazioni. La partita si mette subito in discesa per il tam di Peppe Verbaro, che al 6′ è già avanti: Pizzata serve col contagiri Nicolazzo, il quale completa l’opera penetrando alla perfezione in area avversaria e scaricando alle spalle di Calarco con una botta imparabile. Il 4-3-3 locale gira a meraviglia, gli ospiti non riescono mai a trovare il bandolo della matassa. Al 26′ Fontana concede il bis, trasformando impeccabilmente un calcio di rigore.

Forte del doppio vantaggio, il Villa San Giuseppe nel secondo tempo gioca sul velluto, controllando agevolmente ogni tentativo avversario di riaprire la contesa. Nel finale, i reggini dilagano. Al 32′ Pizzata si esibisce nel secondo assist vincente per Nicolazzo, che ringrazia e cala il tris. Al 36′, il ruolo di uomo-assist lo riveste Sinicropi: a ringraziare stavolta è Fontana, che emula così Nicolazzo e trova anch’esso la doppietta.

Tra coppa e campionato, gli arancioverdi hanno totalizzato 4 vittorie e 2 pareggi, rimanendo imbattuti: chissà, forse si può già parlare di “matricola terribile”…

Giuseppe Calabrò