La giostra dei ricordi. Davide Dionigi e la Reggina: un amore intenso, ripreso più volte e in vesti diverse. Da allenatore amaranto non si è conclusa nel migliore dei modi l’esperienza in riva allo Stretto, l’affetto però non è minimamente scalfito. Sentimento sbocciato proprio in una gara contro il Lecce, prossimo avversario della Reggina: “Era il 1996, all’andata perdemmo in casa nonostante una mia rete. Ci rifacemmo nella gara di ritorno, vinta in trasferta con mie due reti. Bellissimo l’assist di Criniti in occasione del primo gol, poi procurai e realizzai un rigore. In quella stagione, con Guerini in panchina, fummo protagonisti di una rimonta sensazionale nel girone di ritorno“. Da giocatore e bomber implacabile, i ricordi più vivi del Dionigi attaccante amaranto abbracciano soprattutto due episodi amari…: “Con l’Inter, a San Siro, segnai uno dei mie gol più belli. Poi i nerazzurri, con la complicità dell’allenatore, ci strapparono punti che strameritavamo. Il miracolo di Ferron nello spareggio? E’ un qualcosa rimasto nel cuore di tutti. Io credo abbia chiuso gli occhi e fatto quel miracolo senza rendersene conto”.
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Fast forward. Avanti a doppia velocità , il trio che conduce la trasmissione radiofonica ‘Tutti figli di Pianca’, (composto da Auspici e Polimeni assieme al direttore di RNP, Ferdinando Ielasi) in onda tutti i giorni su Radio Touring alle 12 sposta il focus sull’ultimo derby con il Messina, perso in modo beffardo. Dionigi trova analogie con la sua esperienza da tecnico amaranto: “Anche la mia Reggina perse in modo immeritato sul campo del Verona. Da quel giorno nacquero mugugni e malumori, all’esterno ma anche all’interno della società . Mi auguro stavolta non sia cosi, e anzi mi complimento con i tifosi per la maturità dimostrata e gli applausi rivolti alla squadra venerdi sera al termine della partita“. Difficile capire dove potrà arrivare la Reggina di Cozza, l’importante secondo Dionigi e non caricare di aspettative la squadra: “Purtroppo devo dire che con il tempo i fatti mi hanno dato pienamente ragione. Non si può dire che una squadra deve lottare per i play-off se non ne ha le potenzialità , è fondamentale calibrare gli obiettivi con il materiale tecnico a disposizione. Noto che il centrocampo poggia su Rizzo e Armellino, ottimi giocatori, sono gli stessi che avevo io in serie B…”
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Riguardo i rapporti con Foti, Dionigi chiarisce: “Sono cose che rimangono tra uomini di calcio, posso dire però che la stima reciproca è rimasta. Cosa mi ha ferito maggiormente ? La poca pazienza, cosa che non è stata riservata ai miei successori. Adesso però voglio guardare al futuro, studio e mi aggiorno, voglio crescere. E imparare dai miei errori, che avrò commesso in buonafede anche quando ero sulla panchina della Reggina“.
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