Ivan Franceschini ha assaporato tutte le emozioni che il derby dello Stretto può regalare. Tre i confronti al Granillo con il Messina, dopo il pareggio senza reti del 2001 è arrivata una sconfitta pesante nella stagione 2004-2005: “Ricordo con particolare dispiacere quella gara, terminata 0-2 per il Messina. Quel giorno ero capitano. I tifosi, arrabbiati per il doppio svantaggio, non permisero al portiere avversario di sistemarsi sotto la curva Sud. L’arbitro allora decise di non invertire i campi. Fu una brutta Reggina, mai in partita“. Dolce la vendetta, servita l’anno seguente…: “Ci tenevamo in modo particolare dopo la sconfitta dell’anno precedente. Mancavano poche giornate al termine, eravamo alla ricerca della matematica salvezza. Secco il 3 a 0 rifilato al Messina in un pomeriggio indimenticabile. Noi festeggiavamo la permanenza in A e la vittoria nella gara più importante mentre loro sprofondavano nel dramma sportivo”.
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Stasera torna il derby dello Stretto, la cornice non sarà quella della serie A ma tornerà stimolante per i giocatori amaranto: “Noto in giro la voglia di tornare al Granillo per il derby con il Messina, sarà un bel clima quello che si respirerà sugli spalti. I calciatori avvertono quando la gente aspetta con ansia particolare una gara, stasera daranno tutto per superare il Messina“. Sulla panchina amaranto, a guidare Di Michele e compagni, ci saranno Cozza e Mozart. Tedesco il tecnico della Berretti, per Franceschini un tris di ex compagni di squadra: “Fa piacere vederli nuovamente alla Reggina in questa nuova veste, ma significa che siamo diventati vecchi (ride, ndr). Con Mozart abbiamo condiviso diversi ritiri nella stessa stanza, con tutti e 3 ho vissuto momenti importanti della mia carriera, vittorie e sconfitte. Auguro loro il miglior percorso professionale, per il loro futuro e quello della Reggina”. Seconda stagione al Gallico Catona per Franceschini, al momento l’ipotesi di riunirsi con gli ex compagni al S.Agata rimane un sogno…: “Sono immerso e totalmente concentrato su questa esperienza, voglio crescere e ottenere risultati con il Gallico Catona. Vedremo quello che succederà in futuro, da calciatore ho sempre creduto nella cultura del lavoro. Nessuno mi ha mai regalato niente e anche da allenatore andrò avanti solo se dimostrerò il mio valore”.
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