A undici metri dal Paradiso. La Reggina di Nevio Scala, nell’immaginario collettivo dei tifosi amaranto, è quella che ne ha sollecitato maggiormente le emozioni, quasi da vietare ai più deboli di cuore. Uno spareggio andato in fumo ha appena scalfito un biennio magico, vissuto sulle ali dell’entusiasmo. Stasera torna il derby dello Stretto con il Messina, dolce il ricordo evocato da Scala: “All’andata vincemmo 1 a 0, con gol di Catanese, al ritorno invece perdemmo, a poche giornate dal termine. Rimpianto per quel punto che poteva regalare la A ? Difficile avere un rammarico legato a quelle due stagioni, direi invece che la Reggina riuscì in un qualcosa di strepitoso, nonostante la promozione in A mancata di un soffio”. Dei confronti con i dirimpettai siciliani, Scala ricorda soprattutto la passione popolare che ne accompagna la contesa: “L’ansia e l’attesa spasmodica vissuta dalla città era contagiosa, è questo il ricordo più intenso che conservo. La città sentiva e credo senta ancora oggi tantissimo il derby con il Messina, all’epoca era impossibile non venire travolti dall’emozione che rischiava di tagliare le gambe ai giocatori”.
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Le due squadre, dopo gli anni gloriosi della serie A, tornano a scontrarsi in terza serie: “La Lega Pro non è un campionato da buttare via, anzi. Credo possa fungere da bacino per il calcio italiano, bisogna puntare fortemente sui giovani come sta facendo la Reggina. I tifosi poi sono stimolati da questi derby appassionanti come quello di stasera“. La società amaranto, dopo un’estate da brividi, è riuscita a iscriversi al campionato di Lega Pro. L’augurio del tecnico veneto è quello che si tratti del primo passo verso la risalita: “Non conosco in modo approfondito le problematiche della Reggina, posso assicurare però che la società e la città di Reggio Calabria si meritano tanto. Spero che quanto prima la formazione amaranto possa ritrovare la serie B”.
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pa.rom. – rnp
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