Anno zero. La Lega Pro è pronta ad avviare una rivoluzione che, giocoforza, produrrà effetti sulle categorie inferiori e superiori. Mario Macalli, presidente della Lega Professionisti di C dal 1997, ha rilasciato una lunga intervista al ‘Corriere dello Sport’. Diversi i temi affrontati, il primo legato al calcio che verrà : “Non so se farò in tempo a vederlo con i miei occhi, ma posso anticipare come sarà . Oltre al fattore economico e sportivo dovrà emergere quello strutturale e organizzativo. Chi non ci riuscirà è destinato a scomparire“. Lo stadio dunque deve essere la principale fonte di guadagno: “Ogni società deve puntare forte sullo stadio, e farlo vivere sette giorni su sette. Serve una rivoluzione culturale, solo cosi potremo avvicinare famiglie e ragazzi allo stadio, coinvolgendoli in attività che non siano strettamente legate alla partita della domenica. I magnati non esistono più, devi produrre nella tua impresa altrimenti produci debiti e non vai da nessuna parte”.
Â
C’è evidente curiosità , riferita alla riforma della terza serie e alla composizione dei gironi. Misti o per territorio? Macalli rinvia la decisione ma fa capire la propria preferenza…: “Quando ho voluto far giocare squadre meridionali contro settentrionali mi hanno sparato addosso,  ma è stata la scelta giusta. La composizione dei gironi sarà figlia di tanti fattori, ma a questo elemento bisognerà dar retta“. Il presidente della Lega Pro ha assicurato che per la composizione dei calendari non ci saranno ‘x’ a rappresentare interrogativi: “Una squadra dobbiamo ripescarla, vedremo cosa succederà con le iscrizioni al campionato. Qualche intoppo ci sarà ma per la composizione dei calendari ci faremo trovare pronti. I criteri per il ripescaggio sono chiari e stabiliti dalla Figc, le società dovranno adeguarsi”.
Â
Â
rnp
Â
Â
Commenti