Dulcis in fundo. Dopo un ottimo avvio con la maglia del Tuttocuoio, Antonio Cherillo si è dovuto fermare ai box. Uno strappo ha tenuto l’attaccante campano fuori dal rettangolo verde per due mesi, poi la lenta risalita. Culminata ieri, con il decisivo gol che ha regalato ai toscani la permanenza nella nuova Lega Pro: “E’ stato l’epilogo ideale, sognavo di contribuire in prima persona alla salvezza del Tuttocuoio. La soddisfazione principale però è per l’obiettivo raggiunto dalla squadra. Lo abbiamo ampiamente meritato, con determinazione e un rendimento costante per tutto l’arco della stagione”. Poche le apparizioni tra Treviso e Pontedera nei due campionati precedenti, quella appena terminata (con 5 gol all’attivo ) è la stagione della maturazione: “Ero partito bene, giocavo spesso da titolare e ho realizzato 4 reti nelle prime 12 gare. Poi a dicembre è arrivato il brutto infortunio. Ho faticato a ritrovare la forma psico-fisica di inizio stagione, fortunatamente ieri è arrivato un gol importante a ripagare mesi difficili. Sento molto più mia questa salvezza che la promozione con il Pontedera, devo ringraziare i compagni e mister Alvini per il sostegno ricevuto”.
Retrocessa nell’anno del Centenario, la Reggina si lecca le ferite e pensa al futuro. Cherillo ha seguito (assieme a Catanese, Mariani e Carroccio, altri tre ex amaranto in prestito al Tuttocuoio) le negative vicende degli amaranto: “Bisogna ripartire in modo convinto. Nessuno si aspettava la retrocessione, la squadra sembrava costruita per poter ottenere la salvezza. Girone del sud di fuoco in Lega Pro? La Reggina ha una storia e un blasone che può incutere timore a qualsiasi avversario, risalire in B è difficile ma non impossibile”. E’ il momento giusto per tornare in riva allo Stretto? La punta classe ’92, dopo tre prestiti consecutivi, spera di avere una chance in maglia amaranto: “Ho un contratto sino al giugno 2015 con la Reggina. Non sento la società da novembre, si erano complimentati per il mio buon inizio di stagione. Sono ovviamente legato alla società amaranto, al S.Agata sono cresciuto e diventato un giocatore professionista. Mi piacerebbe avere l’opportunità di dimostrare il mio valore in riva allo Stretto, ma non dipende da me..”.
Nell’ultima parte di stagione, Gagliardi e Zanin hanno dato ampio spazio ai giocatori del settore giovanile, potrebbe trattarsi di un buon viatico in vista della prossima stagione: “Di Lorenzo e Dall’Oglio li conosco bene, ho giocato con loro. Degli altri ho vaghi ricordi, ma se hanno debuttato in serie B significa che hanno potenzialità importanti. Non sempre bisogna fare ricorso ai prestiti per mettere in campo giovani interessanti, ma si può invece guardare in casa come ha fatto la Reggina”.
pa.rom. – rnp
foto: gonews.it
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