Pochi rimpianti, tanti sorrisi: il Bocale rompe le righe

Grande soddisfazione per aver raggiunto l’obiettivo della salvezza tranquilla, unita ad un pizzico

 

di rimpianto per non essere riusciti ad agguantare il sogno playoff. Il Bocale Calcio, ieri sera, ha ‘salutato’ la stagione 2013/2014 con una serata rigorosamente a tinte biancorosse, svoltasi al Tahiti di Pellaro. Società, calciatori e staff tecnico: una grande famiglia, per un unico simbolo.

Durante il piacevolissimo incontro, l’argomento trattato non poteva che essere inerente il calcio. D’accordo, la stagione è finita da oltre un mese e la testa di molti è alle vacanze, ma ciò non sottrae tempo nè alle analisi sul campionato nè ai pensieri sul Bocale che verrà. Come detto all’inizio, il bilancio complessivo induce ad un grande sorriso: la compagine affidata a Lo Gatto gioca un calcio propositivo e piacevole a vedersi, ed il pass per la prossima Eccellenza ottenuto con largo anticipo è un risultato tutt’altro che da buttare, specie considerando i tanti infortuni. Il rammarico invece, riguarda un andamento esterno da retrocessione diretta, che fa a pugni con un ruolino interno strepitoso (in merito alle gare casalinghe, solo il Roccella ha fatto meglio del Bocale). “Fuori dal Campoli- dichiara Lo Gatto-, abbiamo gettato via troppi punti, perdendo cinque partite nei minuti finali, quando ormai il risultato positivo sembrava già acquisito. Sicuramente paghiamo la poca esperienza, unita a tante defezioni importanti, ma va anche detto che in alcune occasioni siamo stati penalizzati sia dalla sfortuna che da qualche decisione arbitrale di certo non favorevole“.

Già, mister Lo Gatto: in casa Bocale tiene banco il suo futuro, un futuro che ancora non è stato stabilito. Le ipotesi di una permanenza sono alte, ma se ne riparlerà tra qualche settimana, così come conferma una delle figure storiche dei colori biancorossi, ovvero Pippo Cogliandro. “E’ presto per definire conferme e nuovi arrivi- dichiara Cogliandro-, anche perchè al momento stiamo lavorando su altri fronti, vedi la questione stadio (il Bocale Calcio ha partecipato al bando per avere in gestione il Campoli, ndr), l’iscrizione della squadra e l’assetto societario. Il nostro allenatore sa benissimo quanto lo stimiamo, ma il concetto è sempre lo stesso: l’intento della società è quello di proseguire insieme a lui, fermo restando che non possiamo nè vogliamo fare promesse che non possiamo mantenere. La nostra storia è fatta di programmi ed idee, non di spese eccessive: se l’idea del club coinciderà con quella di Lo Gatto anche in vista del prossimo torneo, allora rimarrà”…Da un Cogliandro all’altro, all’insegna di una famiglia che, attraverso enormi sacrifici, ha scritto pagine indimenticabili per il movimento calcistico del proprio paese. Nino Cogliandro scherza, ride e parla di calcio a trecentosessanta gradi, ma da vero direttore sportivo, ogni qualvolta si affronta l’argomento  Bocale cerca sempre di ‘dribllare’ qualsiasi domanda. Quando l’oggetto delle conversazioni diventano i giovani però, il ds entra nel discorso senza pensarci due volte. “In sede di campagna acquisti, ci muoveremo anzitutto per rafforzare il parco under, ed in tal senso abbiamo già idee chiare ed obiettivi mirati. Vogliamo migliorare ulteriormente un settore giovanile che già in passato ha dato grandi gioie, portando i nostri giovani a costituire un serbatoio anche per la prima squadra. Rimanendo in tema, così come ho già detto qualche settimana addietro, speriamo che l’anno prossimo cambino i criteri di selezione per quanto concerne la rappresentativa calabrese…“.

I giovani come risorsa fondamentale all’interno di un progetto vincente, ma le vittorie passano anche attaverso l’esperienza e la qualità degli over. Il Bocale che verrà, nelle intenzioni della dirigenza dovrebbe avere in organico sia capitan Saviano che Totò Laurendi: due elementi di indiscusso valore tecnico ed umano, due trascinatori dentro e fuori dal campo. Proprio  Saviano, sorride di gusto quando gli ricordiamo che la scorsa estate dichiarò ai nostri microfoni che avrebbe smesso di giocare, qualora non avesse raggiunto la doppia cifra. “Una scommessa vinta, quindi vorrà dire che vestirò questa maglia anche l’anno prossimo. Vi dò appuntamento al prossimo agosto, ma vi posso annunciare che dirò la stessa cosa: o segno almeno 10 gol, oppure appendo le scarpe al chiodo. Tanto, sono sicuro di farcela...”.

Il tempo di un ultimo brindisi, poi la grande famiglia rompe le righe. Arrivederci a presto….

f.i.-rnp