Anche al Franchi di Siena, così com’era più che lecito attendersi, la Reggina privilegia una versione giovanissima: uno sguardo al futuro, in attesa di chiudere la disastrosa stagione del Centenario. Del tutto inutile pensare al risultato, che alla fine ha giustamente premiato i toscani, ma così come contro il Brescia, la figura dei “ragazzini” al tirar delle some è stata dignitosa. Un barlume di speranza, in attesa di tempi che possano essere decisamente migliori.
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COPPOLARO DALL’INIZIO, RIECCO MAZA- Sul versante amaranto, trova conferma per intero il probabile undici di Reggionelpallone: esordio da titolare per Coppolaro, ritorno in campo per Maza, con lo spagnolo che si posiziona alle spalle di Fischnaller, schierato come unica punta per la terza settimana di fila. I padroni di casa, replicano affidando al tandem Rosina-Cappelluzzo il compito di scardinare la giovanissima difesa reggina.
LA VOLONTA’ NON BASTA– I toscani cominciano subito a prendere il comando delle operazioni, la compagine dello Stretto si difende con volontà ma al momento di ripartire fa registrare troppi errori. Il primo squillo locale, arriva al 10′: Spinazzola serve una palla d’oro a Cappelluzzo, il cui tiro da ottima posizione finisce fuori grazie al provvidenziale “muro” eretto da di Di Lorenzo (il guardalinee non se ne accorge, il gioco riprenderà con una rimessa dal fondo). Un minuto più tardi, l’ispiratissimo Spinazzola decide di fare tutto da solo: preparazione e conclusione sono da applausi, l’imprendibile tiro a giro si insacca alla sinistra di Pigliacelli. Sulle ali dell’entusiasmo, l’undici di Beretta continua a spingere. Al 14′ Belmonte calcia una punizione di quelle “perfide”, che accarezza la traversa dopo la deviazione di Pigliacelli. Passato il quarto d’ora da “montagne” russe, la Reggina prova ad organizzarsi, anche se rimane evidente la differenza tra la linea verde di Gagliardi e Zanin, ed un avversario che se non fosse per la penalizzazione sarebbe quarto in classifica.  L’unica vera sortita degli amaranto arriva intorno alla mezz’ora, ed è affidata a Maza: il calcio di punizione dello spagnolo si ferma alle buone intenzioni, sorvolando abbondantemente l’incrocio. Ben più consistente, il pericolo creato sull’altro fronte da Rosina: la conlusione del fantasista bianconero sembra destinata in fondo al sacco, ma Pigliacelli risponde con un’autentica prodezza.
PRODEZZE E DEDICHE…Nella ripresa il Siena abbassa i ritmi, anche se all’11 ci vuole un altro intervento d’autore di Pigliacelli, per fermare proprio sul più bello lo “Spinazzola show”. A partite dal quarto d’ora, cominciano i primi cambi: Beretta nello spazio di 3 minuti inserisce Schiavone e Scapuzzi in luogo di Pulzetti e Cappelluzzo, Gagliardi e Zanin provano a guadagnae metri gettando nella mischia Sbaffo al posto di Frascatore. Le emozioni latitano, fin quando Schiavone non decide di iscriversi anche lui alla serie dei “gol da standin ovation”, inventandosi una staffilata di rara bellezza che fulmina Pigliacelli. Così come Spinazzola, anche il neo entrato festeggia andando a prendere una maglia dedicata a Rosettini, sfortunato attaccanto senese che proprio ieri è stato operato a causa di un grave infortunio. Siamo al 32′, sul Franchi sembra calato definitivamente il sipario. Al 34 però, si registra il terzo eurogol della serata: questa stavolta ad incassarlo è La Manna, il cui volo sotto l’incrocio a nulla serve, vista la potenza e la precisione della traiettoria disegnata da Dall’Oglio. Anche in questo caso, arriva una dedica: il pensiero è rivolto al cielo, la scritta sotto la maglia del centrocampista recita “ciao Marco Salmieri”, in onore del giovanissimo calciatore del Due Torri, tragicamente scomparso in un incidente stradale. A 5 minuti dalla fine, c’è spazio per un altro debutto (il terzo in tre giorni) di un giovanissimo di casa Sant’Agata: si tratta di Francesco Perrone, anch’esso classe ’95. E’ questa l’ultima nota, di una serata in cui aspettarsi di più era quasi impossibile…
f.i.-rnp
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