L’altra metà del cielo. Per diversi lustri il Crotone ha dovuto guardare la Reggina con il naso all’insù, la Calabria calcistica ha avuto negli amaranto la massima espressione calcistica. Già nello scorso campionato i pitagorici hanno chiuso davanti ai cugini, quest’anno la forbice si è allargata a dismisura. Il prossimo torneo cadetto potrebbe non vedere formazioni calabresi al via: mentre la Reggina si avvia al mesto ritorno in Lega Pro, il Crotone sogna e spera nel volo in Paradiso. Salvatore Gualtieri, vice-presidente dei rossoblù, analizza nel dettaglio l’ultima conferenza di Foti: “L’ho seguita con attenzione, il mio amico Lillo ha detto tante cose vere. Ho una stima infinita per il dirigente e mi dispiace sinceramente per la situazione della Reggina. Tifo per tutte le calabresi, il campanile non mi appartiene“. Spese e bilanci diversi per Crotone e Reggina, i risultati ottenuti sono inversamente proporzionali agli investimenti: “Questo è stato l’unico passaggio che non ho condiviso, si può fare un ottimo campionato anche ‘low-cost’, noi siamo un esempio ma non l’unico. Foti deve staccare le difficoltà economiche dalla situazione sportiva, sono due fattori non per forza coincidenti. Come si possono ottenere risultati con un budget limitato? Serve esperienza, competenza, passione e un pizzico di fortuna”.
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Il S.Agata l’orgoglio di Foti, la fucina di giovani talenti sarà obbligatoriamente rivista, la Lega Pro obbliga alla ‘spending review’. Il patron amaranto ha, in parte, giustificato il deficit economico con le spese ingenti dovute al centro sportivo: “Sono filosofie aziendali che comportano rischi e benefici. Società come Reggina ed Empoli hanno un settore giovanile florido, ogni anno possono ricavare denaro importante dalle cessioni, si tratta di un’arma a doppio taglio però visto che i costi ci sono. Noi operiamo in direzione opposta, non abbiamo patrimonio ma possiamo utilizzare queste risorse per fare mercato“. Semplice ed efficace la ricetta del Crotone, il club pitagorico preferisce farsi prestare i giovani talenti dalle squadre di serie A, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: “Abbiamo un solo giocatore di nostra proprietà , Mazzotta, mentre di Ligi, Pettinari e Dezi possediamo la metà del cartellino. Non si può pretendere di avere la botte piena e la moglie ubriaca, i giovani più forti le società li danno in prestito secco. Bisogna accontentarsi e inseguire il risultato sportivo, provando a fare cassa strappando qualche comproprietà ”.
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Lasciare o non lasciare? Tifosi e parte della stampa chiedono a gran voce al patron amaranto di passare la mano o quantomeno aprire a nuovi soci, la risata in proposito di Gualtieri è tutto un programma: “Se qualcuno a Reggio Calabria sa di imprenditori interessati, che li sottoponga all’attenzione di Foti il quale li incontrerà con piacere. La verità è che nel calcio oggi solo i pazzi possono investire, in Calabria poi la situazione è ancora più definita. Noi per dieci anni abbiamo fatto appelli e invocato aiuto, ad un certo punto non chiedevamo un euro se non la copertura dei debiti in cambio di quote societarie. Mai nessuno si è fatto vivo, e sono sicuro che è cosi anche per la Reggina“. Sibila il nome di Cosentino, in passato forse interessato al club amaranto, Gualtieri spiega: “Conosco bene e stimo Cosentino, ma anche in questo caso credo non ci sia stato un vero interesse. La Reggina ha una storia, dei costi e di conseguenza un prezzo preciso, non può essere svenduta. Se Cosentino avesse detto ‘Foti, tieni 10 milioi di euro per la Reggina’ l’avrebbe acquistata senza dubbi o indugi del patron amaranto. Poi ha preso il Catanzaro, che senza offesa credo abbia spese di gestione e un valore nettamente inferiori …”
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Quale futuro per la Reggina? Foti non ha allontanato fantasmi minacciosi, Gualtieri però si dice sicuro della voglia del patron amaranto: “Mai l’ho visto dispiaciuto come in questo campionato, ha rischiato di farne una malattia per la brutta stagione disputata dalla Reggina. Lillo proverà in tutti i modi a salvare la società , conoscendo la sua passione e il suo attaccamento dico che ce la farà , la salvezza potrà arrivare proprio dal S.Agata“. L’immediata liquidità economica il nemico principale da sconfiggere, il mercato l’appiglio dal quale trarre linfa vitale: “Credo che giocatori come Barillà , Maicon, Pambou e Dall’Oglio possano interessare a diversi club, il loro sacrificio permetterebbe di ottenere incassi utili per affrontare l’emergenza. L’unico rischio è che le società possano ‘approfittare’ della situazione e offrire molto meno del dovuto, sono testimone però della stima e dell’amicizia che lega Foti a diversi presidenti e quindi non credo accadrà ”.
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p.r. – rnp
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