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Dionigi a RNP: “Quel colpo di testa che gelò la Favorita di Palermo…”

17/04/2014 12:31 | A cura di Redazione ReggioNelPallone.it

15 dicembre 1996, 14^ giornata di andata. Con un gol di Davide Dionigi, la Reggina evita la sconfitta a Palermo, in quello che ad oggi rimane l’ultimo risultato positivo in casa dei siciliani, per quanto riguarda le sfide targate serie B. Ai microfoni di Reggionelpallone. l’attuale allenatore della Cremonese racconta i retroscena ed i particolari di quella domenica di 18 anni fa. Abbiamo approfittato della chiaccierata, anche per fare un breve resoconto sulla sua nuova avventura in terra lombarda, mentre in merito alla Reggina di oggi, “Re Davide” ha preferito togliersi i panni del tecnico, parlando col cuore del tifoso…

 

Se ti dico Palermo-Reggina 96/97, cosa ti viene in mente?

Mi viene in mente la parte finale del girone d’andata, ma soprattutto mi viene in mente un gol importantissimo, che ci consentì di evitare la sconfitta e di proseguire il cammino verso la salvezza. Quella stagione era nata malissimo, basti pensare che nelle prime dieci giornate non eravamo riusciti ad ottenere neanche una vittoria.


Eppure, quel giorno non figuravi nell’undici titolare…

Ricordo anche questo. In quel periodo stavo facendo il servizio militare, e quindi non avevo la possibilità di allenarmi a pieno ritmo. Non segnavo da cinque partite, e nella partita precedente, contro l’Empoli, ero stato anche sostituito. Quando Guerini mi si avvicinò e mi disse che sarei andato in panchina, la presi davvero molto male, e non feci assolutamente niente per nascondere la mia amarezza (sorride, ndr). All’epoca avevo 22 anni, ed un carattere molto focoso: la maturità, la saggezza e la capacità di accettare con serenità anche le decisioni che non ritieni giuste, sono doti che acquisisci col tempo.


Poi però, Davide Dionigi lascia la panchina ed entra sul prato verde della Favorita…

Nel secondo tempo li stavamo schiacciando alla ricerca del pareggio, non riuscivano più ad uscire dalla loro metà campo. Il mister tolse Iacobelli, che era un centrocampista, e mise dentro me, per dare maggior peso all’attacco. Quando sono entrato in campo, mi sentivo un leone appena uscito dalla gabbia, la carica agonistica era pari al desiderio di raggiungere a tutti i costi il gol dell’1-1. Dopo pochi minuti, venni cinturato da un loro difensore in piena area, ma l’arbitro non ci accordò un rigore che era davvero solare. Nonostante il torto arbitrale, non ci facemmo prendere dal nervosismo, anche se la porta del Palermo pareva stregata: a distanza di pochissimo dal mancato rigore, ho calciato una punizione con tutta la rabbia che avevo dentro, ma la palla si stampò sulla traversa, a Sicignano ormai battuto. Il pareggio comunque era nell’aria, ed arrivò poco prima del 75′: fu una liberazione, per me, per i compagni e per quei 300 tifosi venuti a sostenerci.


Te la ricordi quell’azione?

Come se fosse ieri. Napoli col piattone mise la palla in area, ed io andai a colpirla di testa, in tuffo, mettendola dove il portiere non poteva proprio arrivare. Dopo quel gol, ricominciai a segnare con regolarità: chiusi la stagione a quota 24, ma soprattutto diedi un contributo importante alla mia Reggina, che non solo si salvò con 2 giornate d’anticipo, ma arrivò addirittura nella parte sinistra della classifica.


Mandiamo avanti il nastro, e riportiamolo avanti di 18 anni…Come vanno le cose a Cremona?

Bene, decisamente bene. Mi sono rimesso in gioco con entusiasmo e voglia di fare qualcosa d’importante, anche se, come ho detto sin dal giorno della presentazione, insieme al mio staff dovrò essere bravo ad ottimizziare il pochissimo tempo a dipsosizione. Abbiamo fatto 9 punti su 12 disponibili, in casa abbiamo vinto 3 partite su 3. Certo, non nascondo che c’è grande rammarico per la sconfitta di Carrara, dove abbiamo perso al 93′, sull’unico tiro in porta degli avversari. Una partita dominata, nella quale anche il pareggio ci sarebbe andato stretto, ma si sa, il calcio a volte sa essere davvero strano, e se non metti dentro ciò che riesci a creare, può punirti ben oltre i tuoi demeriti.  Dopo Carrara, mi aspettavo subito una pronta risposta della squadra, e devo dire che i ragazzi, contro una signor avversario come il Vicenza sono stati fantastici, vincendo con pieno merito una gara che stavamo perdendo: tre punti d’oro, che ci hanno consentito di blindare il terzo posto ed archiviare la pratica playoff.  Ovviamente, non abbiamo fatto ancora nulla: siamo consapevoli delle nostre potenzialità, ma dobbiamo rimanere umili e concentrati, i conti si fanno alla fine. La sfida, in questo momento, è doppia. Da una parte ho il compito di far crescere ancora la squadra in vista dei playoff, creando un gruippo sempre più coeso e forte sia dentro che fuori dal campo. Dall’altra, tutti insieme vogliamo conquistare il pieno sostegno di una tifoseria che, visti i percorsi calcistici di Cremona, al momento è comprensibilmente amareggiata, in quanto, ad inizio anno, pensava di conquistare la B passando dalla porta principale. In questo, sto riscontrando l’appoggio totale da parte della società, una società che ti aiuta in tutto e per tutto e ti lascia lavorare tranquillamente anche nei momenti di difficoltà, vedi la settimana post-Carrara…


In grigiorosso, hai ritrovato due ragazzi che lo scorso anno erano con te, ovvero Bergamelli ed Armellino…

Avere calciatori che conosci, è sicuramente un vantaggio, specie se hanno fatto parte di un gruppo vero, con dei valori umani prima ancora che tecnici, quale era quello dello scorso anno. Sono soddisfatto del rendimento di entrambi, e sono contentissimo per Marco (Armellino, ndr), che domenica ha trovato il gol della vittoria, sfruttando al meglio un calcio d’angolo. Anche in questa avventura, sto mettendo la squadra nelle condizioni di sfruttare al meglio le palle inattive, proprio come succedeva a Taranto ed a Reggio.


A proposito di Reggio, quale è la tua disamina sul momento difficilissimo che stanno attraversando gli amaranto?

L’avrei fatta volentieri se la Reggina stesse andando bene, o se fosse uscita dalle zone calde della classifica. Ma in questo momento preferisco non dire nulla, perchè soffro davvero troppo nel vederla nei bassifondi. L’ho detto tante volte, lo ripeto anche oggi: io non mi sento solo un ex, mi sento un tifoso, un vero innamorato di Reggio Calabria. Ogni volta che vado a controllare il risultato della Reggina, e vedo che non c’è stata la vittoria, sento dentro di me un grande magone. Mi limito a fare un augurio sincero in vista di questa sera, sperando che la Reggina possa compiere l’impresa a Palermo, compiendo il primo, decisivo passo verso la rimonta salvezza. Un’impresa da conquistare minuto dopo minuto, pallone dopo pallone, magari giocando con lo stesso furore agonistico, che abbiamo avuto noi nel dicembre del 96…


f.i.-rnp

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Redazione ReggioNelPallone.it
Testata giornalistica online Aut. Trib. di Reggio Calabria n. 11/2010 Il calcio e lo Sport nella Provincia di Reggio Calabria.

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