Dopo la retrocessione, il Licata è vicinissimo alla radiazione. E’ questo quanto emerso dall’intervento del presidente Giuseppe Deni, ai microfoni dei colleghi di Radio Azzurra, all’interno della trasmissione “Polis”. Il massimo dirigente gialloblu, ha fatto presente che la sua squadra non si presenterà giovedì al ‘Giraud’ di Torre Annunziata, e visto che si tratterebbe della quarta rinuncia, scatterà la radiazione, così come accaduto per il Ragusa.
Il presidente, ai microfoni dell’emittente siciliana, ha dichiarato che “non ci sono più i presupposti per fare calcio, e ci hanno fatto disputare due partite a porte chiuse“. La motivazione riguarda l’inagibilità del ‘Dino Liotta’, dichiarato non a norma dalla Questura di Agrigento. “Qui si parla di calcio dilettantistico -prosegue Deni- e noi da gennaio volevamo farlo, anche attraverso i settori giovanili, cercando di evitare che i giovani si accostassero alla criminalità organizzata. Abbiamo provato a salvare la categoria ed il titolo. Non ci siamo riusciti con la prima, stavamo per riuscirci con il secondo ma ora ci sono tante difficoltà visto che la Questura non ci consente di giocare a porte aperte. Non so quali siano le motivazioni che hanno portato la stessa a non rilasciarci l’autorizzazione. Arrivati a questo punto ci mettiamo da parte. Abbiamo fatto tutto il possibile ed adesso ognuno si prenda le proprie responsabilità , davanti alla cittadinanza ed alla opinione pubblica“.  Â
Se le cose rimarranno così dunque, il Savoia sarebbe promosso in Lega Pro senza neppure compiere l’ultima fatica, e beneficeranno dei tre punti a tavolino anche i prossimi avversari dei gialloblù siculi, ovvero Agropoli e Cavese
Fabrizio Cantarella -rnp-
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