Il fine è nobile. Bocale e Admo hanno organizzato per domenica una partita per diffondere l’importanza della donazione del midollo osseo. Manuela De Lorenzo, esponente del gruppo operativo dell’associazione, è promotore dell’iniziativa: “Per noi sarà un pomeriggio molto importante”, ammette. “L’Admo non ha un risalto nazionale come l’Ail o l’Adspem, e farla conoscere all’interno del territorio è fondamentale per reclutare poi possibili donatori volontari. Per potersi iscrivere bisogna avere dai 18 ai 40 anni, quindi è necessaria una campagna di informatizzazione in ambienti giovanili. Il mondo dello sport è uno di questi e il binomio calcio-sensibilizzazione ha da sempre accompagnato il percorso. Abbiamo in progetto di avviare una campagna anche nelle scuole, affinché negli istituti superiori si possano informare ulteriormente i ragazzi sull’importanza di un tema non molto conosciuto come quello della donazione del midollo osseo. Qualche giorno fa siamo stati alla Capitaneria di Porto: stiamo cercando di allargare quanto più possibile la maglia di adesioni”.
L’appuntamento è per domenica al Campoli: “Alle 15 presenteremo al pubblico le due squadre. Da un lato il Bocale, dall’altro una rappresentativa composta da medici del reparto di ematologia e del centro trapianti, oltre che personale degli Ospedali Riuniti. Avremo la gioia di poter far giocare anche un ragazzo che dopo il trapianto è riuscito a guarire. Ci saranno, inoltre, addetti ai lavori di Rtv che hanno dato il loro contributo fin da subito. Alla fine del primo tempo spiegheremo i procedimenti per l’iscrizione al registro dei donatori, che consistono in un semplicissimo prelievo di sangue. Iscriversi al registro non vuol dire donare, ma dare la propria disponibilità qualora, da qui a vent’anni, ci fosse concreto bisogno. Ovviamente prima della donazione verranno fatte le dovute analisi perché, paradossalmente, a distanza di anni anche un tatuaggio potrebbe far sì che il donatore non risulti più idoneo. Più alto è il numero dei volontari, più alta è la possibilità che un soggetto affetto da malattie ematologiche possa guarire. Effettueremo poi un sorteggio gratuito di premi messi a disposizione sia dal Bocale che dall’Admo. A fine partita ci saranno i ringraziamenti, e già da ora colgo l’occasione per complimentarmi con Filippo Cogliandro e tutta la società del Bocale per l’impegno e la disponibilità mostrata anche nella cura dei più minimi dettagli. La Calabria, purtroppo, è il fanalino di coda in Italia per la cura delle malattie ematologiche. L’obiettivo è concreto: Reggio può essere la svolta, ma serve l’aiuto di tutti. Non mancate”.
f.m. – rnp
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