Il Gallico Catona cala il jolly a sorpresa. E che jolly! Totò Vicari
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infatti, ha deciso di rimettere le scarpe da calcio che gli hanno permesso di farsi conoscere ed apprezzare nel mondo dei professionisti, ed in questo rush finale sarà a tutti gli effetti un giocatore dei rossazzurri. Quello di Vicari, è un curriculum che parla da solo: quasi 300 presenze tra i professionisti, 12 maglie diverse indossate. Il 33enne centrocampista siciliano, reduce dalle brevissime esperienze con Rende e Licata, ritrova nelle vesti di mister Ivan Franceschini, con il quale è stato compagno sia nella Reggina che nell’Hinterreggio, vincendo un campionato di B ed uno di serie D.
A dargli il benvenuto, è proprio l’attuale tecnico rossazzurro. “Avere in squadra Totò- commenta Franceschini-, sarà sicuramente un’emozione particolare, visti i trascorsi che ci legano. Se poi ci mettiamo anche il valore indiscutibile del calciatore, allora la felicità è doppia. Si è messo a disposizione con tanto spirito di sacrificio, ma non dobbiamo caricarlo di responsabilità eccessive, visto che viene da un periodo di inattività . Di sicuro, la sua esperienza ed i suoi valori saranno importantissimi, ai fini degli obiettivi attuali del Gallico Catona“.
Già , gli obiettivi: dopo aver ottenuto lo strepitoso bottino di 24 punti in 10 partite, i reggini viaggiano a vele spiegate verso i playoff. “Inutile nascondersi- prosegue Franceschini-, faremo di tutto per centrare questo grande traguardo. Attenzione però, perchè nonostante la vittoria con la Taurianovese, sarebbe un grosso errore pensare di avercela fatta: mancano ancora due partite, e le inseguitrici sono vicinissime. Vogliamo e dobbiamo rimane concentratissimi in questi ultimi 180 minuti, in modo da difendere l’attuale posizione, e se possibile anche migliorarala. Se saremo bravi fino alla fine, ci andremo a giocare un sogno, consapevoli che ci sono squadre attrezzatissime e di enorme blasone, ma nello stesso tempo forti di un enorme entusiasmo“.
La favola Gallico Catona continua, ma non dite a Franceschini che il merito è soltanto suo. “E’ sbagliato parlare di me come unico artefice di questa cavalcata, perchè non saremmo potuti arrivare dove siamo adesso, senza l’apporto fondamentale di società e calciatori. Il quarto posto- conclude- non è di Ivan Franceschini, ma del Gallico Catona, ed i meriti vanno attribuiti a tutti”.
Giuseppe Calabrò-Ferdinando Ielasi
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