Un mero adempimento aritmetico divide l’Hinterreggio dalla salvezza. Questione di qualche settimana e il
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team biancazzurro potrà festeggiare la permanenza, in barba anche alla scaramanzia. Il pareggio ottenuto contro l’Orlandina è l’ennesimo passo avanti verso il raggiungimento dell’obiettivo, che configura la possibilità di pianificare poi con maggiore tranquillità non solo il finale di stagione, ma anche gli scenari futuri del club.
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La preoccupazione più sostanziale del sodalizio di Viale Messina deriva dalla cattiva gestione a partita in corso dell’agonismo, che da un anno e mezzo ormai condanna la formazione reggina ad assenze sistematiche per squalifica. Nella passata stagione, a Chieti, in un frangente decisivo, Carbonaro (capocannoniere) fu allontanato per proteste. La sua assenza, prolungata nelle settimane, si rivelò determinante ai fini della discesa.
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Discorso parallelo a quello attuale, anche se le conseguenze, con tutta probabilità , non saranno drastiche come quelle di un anno fa. Contro Orlandina, Vibonese, Agropoli e Akragas mister Ferraro ha dovuto fare i conti con i cartellini rossi. Domenica sono stati espulsi Filidoro a Akrapovic (secondo turno dopo lo stop per l’allontanamento di Agrigento), nel derby Scoppetta e Puntoriere, una settimana prima Parisi e Corso. E si tratta solo degli ultimi quattro match.
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Non ne deriva un caso solo per la tranquillità acquisita a suon di punti. Nelle ultime giornate l’agonismo può essere dimensionato a quelle che sono le esigenze di una squadra che, già questa settimana, guadagnerà tre punti senza giocare in virtù dell’esclusione dal torneo del Ragusa. I reggini voleranno così a quota 41, praticamente dieci punti dalla zona play-out e con solo quattro partite da giocare.
Francesco Mansueto – Reggionelpallone.it
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