Tanti dubbi (Play-off? Serie A? Come sarebbe stato se…) e una consapevolezza ritrovata: il Pescara è tornato in corsa. Credere ai play-off è di nuovo possibile. Dall’arrivo di Cosmi sono stati raccolti dieci punti in cinque giornate. L’aritmetica è una dolce monotonia numerica anche per Giorgio Repetto, dg del club abruzzese, testimone, in prima persona, del cambiamento. Ieri a Latina terza vittoria con l’ex Siena in panchina: “Ma quello delle guide tecniche è un argomento che non voglio toccare”, glissa il dg. “Mi limito a dire che stiamo facendo bene e, nello specifico, contro il Latina abbiamo giocato una gran partita di fronte a un avversario di tutto rispetto. Siamo soddisfatti e crediamo che la squadra abbia risposto bene dopo la sconfitta contro il Palermo”.
Il trittico di partite si chiude sabato, all’Adriatico arriva una Reggina alla disperata ricerca di punti: “Manca ancora tanto alla fine, non credo che per l’avversario si tratti di un’ultima spiaggia”, sottolinea Repetto. “Ci sono spesso risultati imprevedibili che cambiano le carte in tavola, la Serie B ci ha abituato a tutto. Sicuramente la Reggina ha pagato la bastonata subita dal Crotone, ma ritengo che sia ancora viva sia per i giovani a disposizione, sia per l’allenatore che li guida. Molti calciatori della Reggina li ho seguiti in prima persona. Maicon e Dall’Oglio sono buoni effettivi per la categoria, il futuro è dalla loro. Il mister lo conosco bene e ho un ricordo di quando guidava il Crotone. È una persona preparata. Dalla nostra dobbiamo ritrovare delle certezze in casa, perché nell’ultimo periodo abbiamo riscontrato difficoltà”.
Il club amaranto è stato assorbito dalla crisi e si è affidato ai giovani, unica strada percorribile per uscire dalle secche e dalle difficoltà gestionali: “E’ l’unico modo, in B il futuro è loro. Questo potrà dare fastidio alle tifoserie che si aspettano grandi giocatori, ma i costi della cadetteria sono pesanti e tenere in piedi la baracca è difficilissimo. In estate ci siamo affidati noi stessi a sei-sette ’93 e ’94”. E a gennaio Pescara e Reggina hanno aperto un filo diretto: “Frascatore e Pigliacelli erano due giocatori che dovevano aver maggior minutaggio, eravamo obbligati a cederli perché c’era la necessità, per interessi dei club di appartenenza, che trovassero spazio. Il primo ha giocato un po’ di più, mentre Pigliacelli ha fornito belle prestazioni quando chiamato in causa: col Novara è stato il migliore in campo, a mio avviso. È un discorso simile a quello di Viviani, ora al Latina. Erano ragazzi sui quali credevamo molto”.
Crotone, Trapani, Lanciano, Latina, Avellino: è il campionato delle sorprese. E la classifica è corta: “Assolutamente. Del Crotone non mi meraviglio. Ho seguito Drago e i suoi per diverso tempo, e vedevo che giocavano davvero un bel calcio. Le basi c’erano tutte già l’anno scorso. Il Trapani, che ha un assetto più collaudato, poi, si sta rivelando una bestia per tutti. C’è comunque un enorme livellamento, testimoniato dal fatto che il Palermo, che è la squadra più forte, non ha mai vinto in maniera larga”.
Play-off di nuovo alla portata: “Sarebbe bello poterci arrivare”, sottolinea Repetto. “Al di là delle avversarie che incontreremo, se ripetiamo la prestazione di Latina possiamo farcela. Me lo auguro. Ma se non ce la facciamo non sarebbe un fallimento, il campionato potrebbe essere considerato ugualmente positivo”.
Finale con amarcord. Repetto, negli anni ’80, ha vestito la casacca del Messina: “Ho un ricordo vivo dei derby con la Reggina, erano sentiti. Io ero un tipo che respirava agonismo a pieni polmoni, ed erano le sfide più belle. Era la Reggina di Tobia che vinse il campionato di C2. Tra l’altro il mister era di Pescara. Pareggiammo due volte contro di loro”.
Francesco Mansueto – Reggionelpallone.it
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