Mauro Coppolaro è il più giovane tra i convocati in prima squadra dell’intero torneo cadetto. Contro il Carpi la sua prima apparizione “da grande”. La maglia è la numero 18: “Un sogno, non ci credo ancora”, ha confidato il giovane difensore al sito gianlucadimarzio.com. “Sono nato in un paesino vicino Benevento e la mia passione per il calcio nasce da piccolo. Ho iniziato a giocare in una scuola calcio vicino casa. Poi ho preso parte ad un torneo professionistico circa quattro anni fa e la Reggina mi vide e prese, portandomi poi a Reggio Calabria. Quando torno al paese, mi capita tutt’ora di aiutare i miei genitori. Sono dei panettieri, anch’io li aiuto con le consegne. Sveglia presto, e via a portare il pane!”
La trasferta di Carpi è il primo passo verso il conseguimento di un percorso: “Non ci potevo credere, è stato un piccolo coronamento di un sogno. Ho ricordi bellissimi di quando sono arrivato a Reggio, ma ho anche lavorato tanto. Sono molto legato a tutti, dirigenti, calciatori, a tutto il personale che lavora qui alla Reggina”.
Ma è solo l’inizio: “Assolutamente. Poi comunque io sono a disposizione del mister, posso giocare sia in una difesa a 3 che in una difesa a 4. Gli idoli? Beh, sicuramente Puyol. Ma anche Bonucci non mi dispiace come calciatore, in tanti dicono che gli somiglio”
Coppolaro è già nel giro delle nazionali giovanili: “Un giorno mi piacerebbe vestire la maglia azzurra. Ora penso al presente, c’è un Europeo U-17 molto importante da giocare e voglio fare bene”.
Grandi club hanno messo gli occhi su di lui. Napoli, Juve, ma anche il campionato inglese strizza l’occhio: “So tutto, ma penso a fare bene con la Reggina. Poi quello che succede si vedrà…”
Rnp (fonte: gianlucadimarzio.com)
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