Speranza di un dejà vù. Le prime quattro partite di Gagliardi e Zanin sono andate in archivio, è possibile un primo bilancio alla vigilia della trasferta di Novara. L’esperto tecnico amaranto vede margini di crescita e indica gli obiettivi: “Mi piacerebbe conquistare 8 punti nelle prossime 4 partite, stesso bottino raccolto nelle ultime 4 giornate. La squadra sta crescendo, si conosce sempre più e ha maggiori sicurezze nei propri mezzi. Con il passare delle settimane questo mi permetterà di inserire qualche giocatore offensivo in più, adesso è importante non consegnarsi all’avversario, serve spirito di sacrificio e attenzione“. Settimana complicata causa un virus influenzale passato da un giocatore all’altro, Gagliardi fa il punto della situazione a riguardo: “Gerardi è recuperato, Frascatore non è al meglio ma fa parte della lista dei convocati, Maza e Contessa sono ancora debilitati. Il giovane Condemi farà parte della spedizione”.
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Quasi tutti i giocatori hanno alzato sensibilmente il livello delle prestazioni rispetto al girone d’andata. Di Michele fa parte invece del ristrettissimo gruppo che con la nuova guida tecnica non riesce a esprimersi al meglio, Gagliardi lo incoraggia: “Lo aspettiamo, sappiamo quanto può dare. Non bisogna dimenticarsi che ha 38 anni, qualche pausa è concessa. Rimane il nostro leader, dentro e fuori dal campo, sta dando tutto per questa maglia e presto i gol arriveranno”. Con il Novara è quasi uno spareggio, termine che con queste contendenti e il ‘Piola’ risuona alquanto fastidioso per i colori amaranto. Gagliardi rispetta la formazione appena tornata sotto la guida di Aglietti, ma non vuole vedere una Reggina intimorita: “Paura? Nessuna, altrimenti non scenderemmo in campo. Non andremo a Novara per aspettare i nostri avversari, abbiamo le qualità e le capacità per far male. Aglietti schiererà i suoi con il 4-3-3, le qualità dell’organico lasciavano presagire un altro tipo di campionato, se si trovano cosi in basso significa che sono sopraggiunte difficoltà inaspettate“.
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Un gruppo variegato dal quale attingere di volta in volta i profili più adatti? Gagliardi la pensa diversamente: “Probabilmente sarò della vecchia scuola, ma preferisco avere un gruppo ristretto di 15-16 giocatori, cosi è inferiore il rischio di sbagliare scelta. L’importante è che tutti siano uniti e compatti, non voglio gente che ‘vivacchia’ ma pronta a lottare sino alla morte, è un termine forte ma la nostra situazione ci impone di ragionare in questi termini”. Strasser l’ago della bilancia di un reparto, quello di centrocampo, trasformato negli uomini e nel rendimento: “In mezzo al campo stiamo facendo bene però ogni tanto ci abbassiamo troppo, dobbiamo lavorare su questo difetto. Strasser è l’unico giocatore in grado di dare protezione alla difesa, possiamo farne a meno solo quando bisogna alzare il baricentro“. La chiusura è sugli errori difensivi che sono costati il gol contro il Trapani e per un ideale ‘buffetto affettuoso’ nei confronti di Aglietti, ex amaranto allenato da Gagliardi in riva allo Stretto: “Dobbiamo lavorare in alcune situazioni da palla inattiva, le ultime due reti sono arrivate per disattenzioni evitabili. Nel calcio però, si segna solo quando qualcuno sbaglia. Aglietti? Era un campione, ma indolente, dopo l’esperienza con Gagliardi è diventato un grande attaccante. Credo mi debba molto, l’ho reso un lavoratore quando non aveva molta voglia di allenarsi“.
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pa.rom. – rnp
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