Prima della partita vinta a Bari David Di Michele, capitano della Reggina, aveva lanciato un messaggio forte: serve l’impresa, resti solo chi se la sente. A quasi un mese di distanza, le risposte sembrano arrivare: “Il messaggio lanciato qualche settimana fa è stato recepito”, conferma l’attaccante al sito ufficiale. “È stato un segnale di maturità da parte di tutti. Ci siamo guardati in faccia, e lo sguardo è bastato per mettere da parte qualche personalismo e pensarla più come collettivo che come individualità”.
Gli amaranto, lentamente, si stanno riconciliando anche con una piazza che adesso crede di poter raggiungere la salvezza: “Rialzarci in classifica e far riavvicinare i tifosi era il nostro obiettivo. Già col Trapani c’è stata una bella risposta. Ci crediamo, e la gente ci sta dando fiducia. Vogliamo arrivare alla salvezza il prima possibile, per far questo dobbiamo continuare su questa onda”.
Si guarda all’utile. Niente fronzoli per la Reggina, che prima del bel gioco e dei gol deve pensare al concreto, quindi ai punti: “Sono un calciatore con caratteristiche che mi permettono di adattarmi un po’ da tutte le parti. Giocare lontano dalla porta non aiuta, ma c’è bisogno di un po’ di sacrificio. Gol non ne facciamo molti, ma ce ne basta uno per vincere. Non siamo il Real Madrid o la Juventus. Siamo la Reggina: conosciamo i nostri limiti, ma soprattutto sappiamo che non servono i tanti gol, ma quelli necessari a far punti. Dalla mia, ci tengo particolarmente: sono stato a Reggio undici anni fa e questa maglia la sento mia. Mancanza di gol? Sì, mi manca, per l’attaccante segnare è la migliore medicina. Ma non voglio assillarmi perché potrebbe diventare poi un’arma a doppio taglio. L’importante ora è la squadra, poi verrà il singolo. I miei gol arriveranno, ma se non segno e la squadra vince sono contento uguale (sorride, ndr)”.
Si va a Novara, in gioco punti pesanti: “Non ci nascondiamo, è uno scontro diretto. In questo momento loro sono in difficoltà, ma hanno cambiato allenatore e possono subentrare altre cose. È una partita speciale, io non c’ero l’anno dei play-off ma ricordo bene il gol di Rigoni. Abbiamo due risultati su tre a differenza loro. Un pareggio ci permetterebbe di restare a due punti, quindi l’importante sarà non perdere, perché si rischia di intaccare anche questo entusiasmo ritrovato”.
Rnp (Fonte-Regginacalcio.com)
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