Prima del 2014, prima per la coppia Zanin-Gagliardi davanti al pubblico amico. La Reggina riabbraccia un ‘Granillo’ grigio e bagnato per via delle non ideali condizioni atmosferiche; un pantano la fascia laterale sotto la Tribuna coperta. Divisa che vince non si cambia e padroni di casa che sfoggiano nuovamente la terza maglia color celeste, oltre a confermarsi con lo stesso 11 che una settimana fa ha espugnato il San Nicola. Abruzzesi che invece, sostenuti da una ventina di tifosi ospiti, si presentano in completa tenuta bianca ed iniziano la sfida attaccando sotto la curva Sud disponendosi con un 4-3-3.
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PICCOLO TROTTO– In avvio è la formazione di Baroni che tiene il pallino del gioco e prova qualche sortita offensiva. A parte però una serie di calci d’angolo ed un paio di incursioni in area di Thiam, Pigliacelli non è chiamato ad interventi rilevanti. Reggina che dal canto suo attende almeno fino al primo quarto d’ora prima di proporsi con il proprio giro palla, ma il terreno pesante del ‘Granillo’ non facilita la velocità del trio d’attacco Maicon, Di Michele, Fischnaller. È su calcio da fermo che arriva la prima chiara occasione da rete ed è la Reggina a crearla. Dal corner battuto da Fischnaller svetta Lucioni di testa e la sfera sfiora il palo alla destra di Sepe. Con un buon piglio, la squadra di casa cresce con il passare dei minuti e sul finale di tempo Pambou impegna Sepe che blocca in due tempi. Risposta ospite con Piccolo che gira di prima intenzione chiamando Pigliacelli alla presa sicura. La conclusione anticipa di una manciata di secondi il segnale del signor Di Bello che manda le squadre negli spogliatoi.
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BARILLA’- Il secondo tempo si apre con un’occasione per parte. Debole il colpo di testa di Lucioni sulla punizione battuta da Barillà ; di poco impreciso il mancino di Buchel dall’altra parte. Reggina ancora attiva sul fronte offensivo e Barillà lavora un buon pallone ma il suo cross non trova per poco Fischnaller che da due passi difficilmente avrebbe fallito. Zanin e Gagliardi decidono di cambiare negli uomini, ma non nella sostanza. Fuori Dall’Oglio e dentro Sbaffo proprio quando scocca il 15’. Poco più tardi Maicon tenta la fortuna da fuori ma ottiene solo un calcio d’angolo con una conclusione comunque pericolosa. Trascorrono cinque minuti e Barillà fa esplodere di gioia il ‘Granillo’ insaccando di testa, e con grande tempismo, uno spiovente dalla fascia sinistra proprio del neo entrato Sbaffo. Lanciano ora più quotato ad offendere e la testimonianza si ritrova anche nelle sostituzioni di Barone. Tuttavia dalle parti di Pigliacelli, a parte qualche mischia da calcio d’angolo, non si corrono grossi pericoli, anzi, la conclusione di Sbaffo trova la respinta di un difensore dopo un batti e ribatti in area ospite. Dentro anche Gerardi per Di Michele, al 32’, mentre al 39’ è di una certa rilevanza l’intervento di Pigliacelli che mette in angolo dopo l’assolo di Piccolo. Abruzzesi in attacco con la forza della disperazione e Reggina che, come a Bari, resta rintanata dietro a protezione del vantaggio. È questo il leitmotiv che accompagna il finale di partita. Gli uomini di Baroni ci provano con Mammarella da fuori, al secondo dei quattro minuti di recupero: palla alta. È però la Reggina a legittimare i tre punti con la clamorosa occasione da gol fallita da Gerardi a tu per tu con Sepe.
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Il ‘Granillo’ può tornare ad esultare dopo quasi tre mesi di astinenza. La Reggina batte il Lanciano in quella che è la seconda vittoria consecutiva dell’era Zanin-Gagliardi.
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Fabrizio Cantarella -reggionelpallone.it-
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