Franco Gagliardi non è certo persona che usa giri di parole o dichiarazioni diplomatiche. Partendo da questi presupposti, non è certo una sorpresa che la sua conferenza stampa pre-partita abbia finito con l’assumere i contorni ed i toni di un autentico show. Di seguito, il ‘Gagliardi-pensiero’, a meno uno dalla sfida col Lanciano.
Â
PREDECESSORI– Sui miei predecessori, ripeto quello che ho già detto. Non hanno grosse responsabilità , hanno fatto quello che potevano I predecessori hanno fatto il massimo, nel loro bagaglio, ma la sfortuna ha portato 14 punti, non gli do grandi responsabilità , ma non ne voglio più parlare, perchè sono un professionista.
QUESTIONE DI REGGINITA’- Uno come me, un pò vecchietto per fare l’allenatore, si avvale di uno staff validissimo come quello composto da Zanin, Saffioti e Grilli. Ritengo che il lavoro che ha svolto il professor Saffioti sia stato importante, è uno che conosce la Reggina: riguardo il discorso fisico c’era bisogno di trovare solo delle motivazioni che fanno parte della Reggina. Ai calciatori non bisogna trasmettere solo procure e contratti, ma bensì trasmettere quei valori che hanno consentito alla Reggina di vincere i campionati. Anche all’epoca c’erano i contratti, ma c’era anche quella regginità che partiva dall’interno. Il mio compito è aiutare a riaccendere quel fuoco che s’era spento.
ESEMPI E RICORDI IMMORTALI…La Reggina insegna, e qualcuno deve ricordarlo, che ci sono dei ruoli. Io sono stato tesserato, e probabilmente qualcuno ha fatto finta di dimenticarselo, nel 1995, con un distacco di 4 anni, nei quali sono andato alla Lazio, il massimo a cui potevo aspirare. C’è stata anche l’esperienza con la Cisco, nella quale ho lavorato con un grande uomo ed un grande calciatore come Di Canio, prima di seguire, per riconoscenza, un altro grande uomo come Martino. Seguo l’insegnamento di un altro grande come Sergio Buso, il suo pensiero me lo sono portato nel cuore anche a Bari, in questo momento sono commosso nel ricordarlo.Al San Nicola, era come se in panchina fosse stato insieme a me…
UNA VITA NEL CALCIO- Ripeto, qualcuno di voi dimentica che Gagliardi è da una vita nella Reggina, che ha girato il mondo, che in questa società , vista l’esperienza, può fare di tutto. Non sindaco sulle prestazioni precedenti, penso al presente e sono convinto che in questa squadra ci siano giocatori che possono rappresentare il futuro più roseo della Reggina di domani. Nessuno ha riconosciuto Jiranek, Missiroli, Castiglia, Carmona, Perrotta, o meglio nessuno ha mai accostato questi calciatori a me. La famiglia Foti mi ha gratificato e pagato profumatamente, io dovevo fare il magistrato, l’avvocato o il notaio, e li avrei fatti bene. Ed invece ho finito per fare l’allenatore, Foti mi ha dato dignità , in una Reggina che è stata sempre piena di dignità . Io amo Cosenza, mia città d’origine, ma lì mi chiamano “u rrigittanu”…
GIOVANI TALENTI- Mercato? Sono fiducioso su quello che può fare la società , così come magari lo erano anche Atzori e Castori. In ogni caso, io guardo a quello che c’è ora, guardo alla mia famiglia: non è un caso che con Zanin e Gagliardi a Bari ha giocato Pambou, un ragazzino preso in un sobborgo di Parigi da un vecchietto di 67 anni come me. Per non parlare di Maicon, che oggi può consentire al Presidente Foti di fare cassa. Di Zanin ne sto parlando poco, ma anche lui ha dei meriti enormi. Io sono convinto che prima di fare gli interessi degli altri, devo fare i miei, ovvero valorizzare le qualità che abbiamo dentro.
MOTIVATORE- Il lavoro in allenamento? Ripeto, abbiamo ringraziato i predecessori, ma nello stesso tempo abbiamo svolto lavori diversi, cercando di limare le carenze. Quante partite ha perso la Reggina negli ultimi minuti? Tante, ed allora bisogna lavorare sulla profondità . Quanti gol abbiamo preso? Tanti, e questo è stato riconosciuto universalmente, non solo da voi. Allora, lavoriamo sulla difesa. Abbiamo lavorato sui numeri, chi ci ha preceduto non ha fatto dichiarazioni diverse dalle nostre, ma io, in aggiunta, dico che questa squadra ha margini di miglioramento. Zanin, Grilli e Saffioti, prima ancora di me, stanno facendo un grande lavoro, recuperando il gruppo. Io più che altro mi definisco un grande motivatore. Oggi come oggi non saprei chi fare fuori di questa squadra; collaboriamo alla grande, questo gruppo sta migliorando.
NIENTE INTERFERENZE…Inserire altri ragazzi dalla Primavera? Il nostro compito è pure questo, ma dire che bisogna inserire giocatori diversi mi sembra ingiusto per il gruppo. Se c’è qualcuno che sgomita e non si comporta bene, gli indico che possono andarsene subito, e questo principio fondamentale vale sia per la prima squadra che per la primavera. Io ho l’obbligo di valorizzare al massimo quello che ho a disposizione. Chi non si fa un “mazzo tanto”, non mette piede in campo: questa squadra è arrivata in coma, nessuno si potrà permettere di dire quali sono i giocatori da inserire. Sono libero di scegliere senza condizioni, gioca chi fa suo dovere. Oggi devo dire che ho l’imbarazzo della scelta, perchè si stanno allenando tutti dando veramente il massimo.
A BARI COL SANGUE AGLI OCCHI-Questa squadra tatticamente andava rivisitata e meglio considerata, almeno secondo le nostre conoscenze. A Bari, durante la partita in difesa siamo scesi a 4 o a 5, ma non siamo scesi a “cosce larghe”, altrimenti prendevamo 3 o 4 pappine. Il gruppo è stato compatto ed ha accorciato le distanze, i ragazzi si sono impegnati alla morte, e quest’ultimo elemento pensavo non ce lo avessero nelle corde: ecco, è su questo che andremo a sistemarci domenica, è su questo che costruirermo.
18 ANNI OR SONO-Zanin, Saffioti e Grilli, insieme a me, devono aiutare la società a salvarsi. A proposito della salvezza del 96, le ultime 4 partite le hanno vinte i calciatori, ma io ho ricompattato quel gruppo. Aglietti, che nella parte finale era già con la valigia tra i piedi, ancora oggi dice che solo io l’ho fatto correre. Ogni anno alla scadenza del mio contratto ho sempre un fuocherellino, ma poi il Presidente mi tiene legato senza nemmeno chiedere nulla…
LA B E’ DI TUTTI QUANTI- A Bari rinascita o fuoco di paglia? Aspettiamo domani, saremo diavoli a quattro, noi ogni volta ci giochiamo il futuro. In serie B, ci dobbiamo stare tutti: società , calciatori e voi giornalisti. Io so quanto è duro scrivere in D per un giornalista, vedi quello che è successo per anni a Cosenza. Ci sono giornalisti che grazie alla serie A hanno potuto scrivere pagine su pagine. Domani qualcosa di nuovo lo metteremo in campo, anzitutto dobbiamo almeno non perdere, e magari vincere…
Lorenzo Vitto-reggionelpallone.it
Â
Â
Â
Commenti