Da calciatore ad allenatore il passo è breve, ma non facile
e scontato. Ivan Franceschini, dopo aver vissuto anni esaltanti sul rettangolo verde, ha iniziato a confrontarsi con quelli che sono gli stimoli derivanti dall’essere la guida tecnica di una squadra: “Vuol dire che son diventato vecchio”, scherza l’ex difensore della Reggina, commentando il suo approdo al Gallico Catona, al posto del dimissionario Casciano. Dal campo alla panchina, per continuare respirare la stessa aria: “Ho passato più di vent’anni giocando a calcio, quando smetti comincia a mancarti come una droga. Ho pensato di intraprendere questo percorso da allenatore già alla fine della mia carriera. Mi piace, ho gli stimoli giusti, entusiasmo e passione. Devo crescere, ma ho disponibilità e voglio migliorarmi”.
Il campionato di Eccellenza è un buon punto di partenza: “Quando il Gallico Catona ha sondato la mia disponibilità, ho accettato con entusiasmo. Cominciare dall’Eccellenza è importante. La dirigenza, tramite amici comuni, mi ha contattato, e ho subito pensato che questa potesse essere una buona occasione”.
Ottimo difensore in campo, esteta e amante dello spettacolo in panchina: “Il calcio dev’essere questo”, conferma Franceschini: “Trovando l’equilibrio, puoi far divertire chi assiste a una tua partita. Caratteristiche importanti sono aggressività e abnegazione, i miei ragazzi non devono mollare mai. Mi piace il bel gioco, anche quello offensivo, purché non sia spregiudicato. Poi credo che un allenatore non debba avere idee tattiche a prescindere, ed è necessario cambiare anche in base alle risorse umane a disposizione”.
Debutto con vittoria contro la Palmese, e adesso sotto con il Castrovillari: “Sì, sono contento – ammette Franceschini – tornare ad allenarsi il martedì dopo una sconfitta non è bello, mentre vincere ti dà carica ed entusiasmo. Ho visto abnegazione da parte dei ragazzi. Ora cercheremo di dare continuità già dalla prossima. Il Castrovillari ha un organico importante, basti pensare che possono contare su un giocatore come La Canna”.
Per il futuro a lungo termine c’è tempo: “Sono alla mia prima esperienza in panchina, so di non avere la bacchetta magica ma questi tre mesi sono importanti. Ogni cosa ha il suo tempo, ad ora mi sento l’allenatore del Gallico Catona, poi vedremo cosa può succedere”.
Francesco Mansueto – Rnp
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