Il team manager Cacozza: “Reggina, fidati dei giovani e sorridi”

Solo pochi metri, ma fanno la differenza: spostarsi più in là, dove i protagonisti non sono più i promettenti ragazzi del Sant’Agata bensì il futuro della prima squadra, è un bel passo avanti.  Maurizio Cacozza, team manager fino allo scorso luglio in forza alla primavera, ha ricevuto quest’estate la telefonata del presidente Foti, chiamata che gli ha spalancato le porte della prima squadra.  Cacozza, intervistato da reggionelpallone.it, affronta l’argomento Reggina a 360 gradi.

 

Si aspettava di compiere il grande salto?
Assolutamente no, la promozione in prima squadra mi ha colto di sorpresa, svolgevo tranquillamente la mia professione di avvocato senza particolari ambizioni in seno alla società. Quando il presidente mi ha avanzato la proposta, ho chiesto qualche giorno per riflettere, ma in realtà avevo già deciso.

 

Le mansioni da team manager che lei ricopre sono le stesse di quelle precedenti ?
Diciamo di sì, ovviamente il tutto è amplificato. Il rapporto con la stampa, per esempio, è l’emblema di come il lavoro sia più evoluto rispetto alle giovanili.

 

Qual è stato il percorso che l’ha portato in amaranto?
Tre anni fa il direttore Giacchetta mi propose di entrare nelle giovanili, ruolo che ho ricoperto con grande entusiasmo. L’anno scorso ci siamo tolti delle belle soddisfazioni, arrivando alle finali nazionali, a luglio poi è arrivata la promozione inaspettata.

 

Cosa significa per lei la Reggina?
Sono nato e cresciuto a Reggio Calabria, la Reggina è una passione incontenibile, che sento fortemente dentro. I miei primi ricordi legati alla squadra amaranto partono sin dalla tenera età, quando mio padre tenendomi per la mano mi portava all’allora stadio comunale. Lavorare per questa società, adesso addirittura per la prima squadra, è un onore, il perfetto coronamento di un sogno.

 

La sua promozione, come quella di tanti ragazzi provenienti dal settore giovanile del Sant’Agata, è un preciso segnale del presidente, che ha deciso di compiere una rivoluzione rispetto allo scorso anno. Come giudica questa inversione di tendenza?
Non sono la persona più adatta a rispondere a questa domanda, posso solo dire che è un orgoglio arrivare in prima squadra, per me come per tutti i giovani calciatori. Se il presidente si è fidato di noi, vuol dire che abbiamo fatto un buon lavoro con la primavera, e adesso toccherà dare il massimo per ripagare la sua fiducia.

 

Lei è stato a stretto contatto negli ultimi anni con la primavera, c’è qualche giocatore che vede particolarmente destinato ad una grande carriera?
Non farei mai un torto simile ai ragazzi, ho un bellissimo rapporto con ognuno di essi, il giudizio tecnico poi non spetta a me. Quello che posso assicurare, è che questi giovani hanno dei valori importanti, e le qualità morali sono una condizione indispensabile per poter essere un grande calciatore.

 

Il lungo ritiro si è concluso, quale è stata la sua impressione su mister Atzori?
Davvero positiva, non sono parole di circostanza; da un punto di vista umano è una persona squisita, disponibile. per quanto riguarda il lavoro svolto sul campo, il suo impegno e  la sua cura maniacale dei dettagli, sono evidenti a tutti.

 

La nuova stagione è ormai alle porte, lei è fiducioso per il prossimo futuro?
Io credo che dobbiamo essere tutti  fiduciosi, squadra società e tifoseria, Bisogna guardare al futuro con ottimismo, con l’entusiasmo di tutti questi ragazzi unito all’impegno del mister e ai consigli dei giocatori più esperti. Metà strada è già stata fatta.

 

Pasquale Romano

Reggionelpallone.it