A pochi giorni dalla sfida del “Benito Stirpe” contro il Frosinone capolista della Serie B, e nel bel mezzo di una situazione extra-campo che desta preoccupazione, il calciatore amaranto Luigi Canotto ha incontrato la stampa e ha espresso il proprio pensiero a 360°.
CORDOGLIO – Il mio primo pensiero è nei confronti del presidente del Frosinone al quale vanno le mie condoglianze per la scomparsa del fratello.
LA SCONFITTA CON IL BRESCIA – Sappiamo che dovevamo fare di più, è stato un primo tempo non bello come non lo è stat tutta la partita; è una fase in cui dobbiamo tirare fuori qualcosa di più e sicuramente sarà così nelle prossime partite.
SECONDO DEFERIMENTO – Ne leggiamo tante, il presidente e la società sono il massimo della serietà e della puntualità , vedremo come andrà a finire ma sono sicuro dell’operato del club.
NUOVO MODULO – Per noi esterni è diverso, all’andata abbiamo fatto benissimo mentre al ritorno un po’ meno; personalmente ho avuto un calo fisico ma quando il mister mi chiama mi faccio trovare pronto. All’andata ho avuto più continuità e le cose andavano bene, al ritorno tra cambio modulo e qualche acciacco ho dato meno di quanto potessi; se il mister mi fa giocare anche avanti posso far bene lo stesso, devo rimanere concentrato per raggiungere l’obiettivo playoff. Sono un esterno d’attacco e posso fare la seconda punta ma ci sono dinamiche; ho fatto la seconda punta a Verona con Aglietti e avevo compiti diversi, mentre a Frosinone giocavo come a Reggio all’andata, sia Grosso che Inzaghi chiedono molto lavoro offensivo anche alle mezzali e per noi esterni è divertente, le avete viste le partite belle e vive che abbiamo fatto.
VERSO FROSINONE – Affronteremo una squadra forte, troveremo un ambiente caldo poiché con una vittoria saranno probabilmente in Serie A; la prepareranno bene così come faremo noi, ci giochiamo tantissimo e fare risultato vorrebbe dire far capire a tutti che siamo vivi. A Frosinone ho tanti amici, sono stato bene lì, non avrò problemi di accoglienza; giocare per vincere il campionato o per arrivare ai playoff sono obiettivi belli entrambi, non ho alcun rammarico per non essere lì, venire a Reggio era un sogno fin da piccolo e l’ho fatto con tanto amore.
DALLA PANCHINA – A volte non è facile subentrare, vorresti fare tanto e devi essere incazzato con te stesso per non essere partito dall’inizio; a volte ho fatto bene subentrando, altre volte sono entrato nervoso ed è un aspetto sul quale devo migliorare.
FATTORE MENTALE – Ultimamente è capitato che subendo gol ci lasciassimo andare per qualche minuto, è un fattore mentale sul quale stiamo lavorando; a volte ci facciamo anche noi certe domande, all’andata facevamo gol e subito c’era la voglia di farne un altro, mentre al ritorno, dopo aver subito quelle due-tre sconfitte di fila, sarà subentrato un fattore mentale. Mi sono reso conte che, al di là del modulo, non siamo scesi in campo come eravamo all’andata; per fortuna abbiamo quattro partite per giocarci qualcosa d’importante.
FUTURO – Sto bene qui, ho altri due anni di contratto e mi sento un calciatore della Reggina, l’ho detto anche alla mia famiglia e alla mia compagna; mio padre è il mio primo tifoso.
MISTER INZAGHI – Ci dà tanto, fin dalla prima partita, è sempre stato lo stesso e cerca di farci capire che ci stiamo giocando qualcosa d’importante, è lui il primo a fare gruppo nei momenti difficili; le colpe dei risultati negativi non sono sue, sono di tutti quanti noi, tutti sappiamo che avremmo potuto fare meglio e non vogliamo deludere nessuno, i tifosi lo sanno e sanno che di prima di essere calciatori siamo uomini, lo dimostreremo nelle ultime partite.
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