La confusuione regna sempre più sovrana in casa Reggina. Il club dello Stretto, si appresta a dire addio al calcio di un certo livello, pur sperando in un miracolo. E’ vero, anche in passato sono state raggiunte salvezze che parevano impossibili, ma i tempi sono cambiati, e sinceramente non ci va di credere alle favole. Atzori, prima ancora di essere riesonerato, era stato già messo di nuovo in difficoltà da un club sfilacciato, che non sa piu’ come incollare i mille pezzi di un giocattolo creato dal nulla e senza spese folli, che continuando di questo passo verrà riconsegnato ai posteri come peggio non si potesse fare. Ho detto in mille interventi che questo campionato, nato nel peggiore dei modi, si stia avviando al tramonto come una macchina usurata, che non avendo piu’ un motore a pieno regime si affida alla buona sorte per concludere un viaggio sempre piu’ tortuoso. La Reggina non ha più un timoniere, e adesso riparte da un tris (FOTI, GIACCHETTA, GAGLIARDI), che negli ultimi 5 anni la storia l’ha fatta in negativo.
Atzori in tutto questo ha le sue responsibilita’, ma il suo esonero ha confermato che la societa’ non sa come concludere le restanti 21 gare che rimangono da qui a maggio 2014. Quando il tecnico mi aveva comunicato per via telefonica i nomi dei rinforzi da lui indicati a Foti, ho percepito un certo imbarazzo, conoscendo le grosse difficolta’ economiche del club. Mah, ho pensato, forse il pà tron ci tiene veramente a salvare la categoria e cerchera’ con un sforzo di raddrizzare una barca che accumula acqa e non riesce a coprire le falle. Così non è stato. Prepariamoci al peggio. A questo punto mantenere la categoria è davvero difficilissimo, ed i processi potrebbero iniziare già da ora. Con la lista degli acquisti (6) reclamati a piu’ riprese in tutte le salse, Atzori forse si e’ autolicenziato. La decisione di reintegrare Giacchetta il giorno prima, del resto, lasciava abbondantemente spazio al secondo esonero del tecnico di Collepardo. Foti, così come tanti altri che gravitano all’interno del pianeta amaranto, forse non ricorda la retrocessione del 1974, quando si parti’ con Moschino e si concluse con un allenatore della Primavera (Olmes Neri) e il direttore sportivo Mimmo Cataldo. Dopo 38 anni il film ritorna nelle sale, ma con altri attori. Di che colore sara’ il calcio a Reggio Calabria, lo dovranno dire in tempi rapidi gli uomini che muovono le fila all’interno e all’esterno della navicella, che pare sempre piu’ un ufo impazzito…
Lorenzo Vitto-reggionelpallone.it
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