Così come successo dopo la disastrosa sconfitta di Latina, da oggi (fino alla chiusura del girone d’andata) eviteremo di pubblicare editoriali ed approfondimenti della Redazione, in merito alla crisi senza fine della Reggina. Ci ritroviamo ancora una volta in una situazione dove le critiche ed i processi (giustissimi, per carità ), sarebbero di una comodità unica. Tra il baratro e la speranza, ci sono altre due chances, o meglio le ultime chances: la Reggina, tra il 26 ed il 29 dicembre, si gioca non solo quel che resta della corsa alla salvezza, ma anche la sopravvivenza.
Prima della gara col Padova, avevamo deciso di publicare alcune dichiarazioni che ai nostri occhi valevano più di mille parole: i pensieri in questione, riguardavano una vecchia intervista rilasciata da Maurizio Raggi a Reggionelpallone. Per una questione di senso d’appartenenza (e fose anche di cabala, visto che contro i veneti è arrivata quella che fino ad oggi è l’ultima vittoria degli amaranto), ricavalchiamo quell’onda del passato, limitandoci a pubblicare il pensiero di un altro degli indimenticabili gladiatori della Reggina anni ’80, ovvero Giorgio Lunerti. A chi invece sta indossando oggi questa maglia, vorremmo ricordare un motto a noi tanto caro: “Arrendersi senza lottare, significa non aver rispetto neanche di se stessi“.
…Per me, e per tutti gli altri miei compagni, contavano solo ed eclusivamente i colori della Reggina: quella maglia, era la nostra vita….L’umiltà , la compattezza, lo spirito di amicizia. Ancora oggi, sono in contatto con parecchi componenti di quella squadra: con Attrice ci vediamo spesso, e finiamo sempre col parlare di Reggina. L’unico rammarico è quello di non essere riusciti a portarvi in serie A, ma con un pizzico di presunzione, ritengo che siamo stati i precursori dei trionfi che ci furono negli anni successivi. Io, nell’anno che portò allo spareggio di Pescara, andai via a campionato in corso: una decisione sofferta, ma ripeto, quell’anno e mezzo in amaranto lo poterò sempre nel cuore. Ricordi nitidissimi, eppure sono passati quasi venticinque anni…
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…Lo spareggio di Perugia? No, non potevamo perderla quella partita, non potevamo deludere quel muro umano carico di colore e passione. Vi svelo un segreto: durante la partita, ero così emozionato che quasi non capivo cosa stesse succedendo. Ho abbracciato i compagni dopo i gol, ho festeggiato con loro e con i tifosi al fischio finale, ma era come stessi sognando. Solo mentre ci stavamo facendo la doccia, ad un certo punto mi girai verso tutti quanti, e dissi: “Ragazzi, ma vi rendete conto? Siamo in Serie B, abbiamo vinto!”.
Giorgio Lunerti a Rnp, 5 giugno 2011
reggionelpallone.it
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