Una sconfitta da non dormirci la notte, un doppio suicidio difensivo che vanifica sforzi e voglia di risalire la china. La Reggina perde anche al Rigamonti di Brescia, e rimane da sola al penultimo posto della classifica: tanti rimpianti per una storia che poteva essere diversa, uniti alla consapevolezza che non si possono gettare così le partite.
SCELTE INIZIALI- Atzori si gioca la carta a sorpresa, retrocedendo Strasser sulla linea difensiva. Sul fronte offensivo invece, c’è Sbaffo e non Maza, con Cocco e Di Michele a fomare la coppia d’attacco. Scelte quasi obbligate per Bergodi, che perde anche Sodinha nel pre-partita: l’unica punta è Caracciolo, alle sue spalle il brasiliano Saba.
DELIRIO ADEJO- Nei primissimi minuti, la Reggina risente del momento critico, la palla sembra pesare quintali. Sbloccatasi psicologicamente però, la compagine dello Stretto guadagna metri. All’11, si ripete la stessa scena vista al Bentegodi di Verona: Maicon irrompe dalla destra e serve a Cocco il più comodo degli inviti, ma l’attaccante fallice goffamente il bersaglio, graziando Arcari. I locali faticano a far circolare la palla, il Rigamonti comincia a spazientirsi. Al 22′, Atzori ed i suoi si mettono nuovamente le mani nei capelli: Sbaffo mette Di Michele a tu per tu col portiere avversario, ma lo ‘scavetto’ del capitano è fuori di un niente. Due palle gol colossali contro un Brescia non pervenuto, ma al 29′ i piani si complicano: Foglio è costretto al cambio, l’ingresso di Di Lorenzo porta Maicon sull’out sinistro. Nell’ultimo quarto d’ora della prima frazione, le rondinelle si svegliano. Benassi al 35′ sventa in angolo sulla combinazione Caracciolo-Benali, mentre al 39′ il tiro a giro di Saba si spegne fuori di pochissimo. Al 42′, l’inconcepibile errore di Adejo, il quale finisce col regalare al Brescia un pallone che poteva gestire in qualsiasi modo; sul cross che ne segue, Lucioni ferma Caracciolo, ma lo fa con un evidente fallo di mano. Dal dischetto, lo stesso attaccante fredda Benassi. Una mazzata per la Reggina, che rischia di capitolare ancora al 45′: Benassi respinge ‘così così’ su Caracciolo, Adejo prova a farsi perdonare l’orrore precedente murando il tentativo di tape-in griffato Paci.
SBAFFO NON BASTA- Nella ripresa, l’undici di Bergodi ‘punge’ ancora con un ispiratissimo Saba, il cui tiro, complice una deviazione di Lucioni, finisce alto di poco. Al primo affondo però, gli amaranto trovano l’1-1. Colucci, entrato un attimo prima al posto di Dall’Oglio, al 14′ sventaglia sulla destra per Di Lorenzo, il quale mette subito in mezzo: Rigoni tiene viva la sfera dopo l’inziale intervento della difesa lombarda, e Sbaffo da due passi scaraventa sotto la traversa. Abbraccio collettivo, per un gol che fuori dal Granillo mancava dal mese di agosto. Tre minuti dopo, Benassi se la vede nuovamente brutta sul tiro dell’onnipresente Saba: la difesa amaranto concede troppo spazio, ma anche questa volta la mira è leggermente difettosa. La Reggina sembra poter controllare, la sfera gira velocemente sui piedi degli amaranto, che tutto sembrano tranne che una squadra penultima in classifica. La mazzata, arriva sul più bello. Al 28′ il retropassaggio di Sbaffo è troppo rischioso, Adejo completa l’opera con un altro sbandamento pauroso: il neo entrato Oduamadi ringrazia, ed innesca la stoccata vincente dal limite di Grossi. Dopo essersi fatta nuovamente gol da sola, la stralunata difesa amaranto viene salvata da Benassi, reattivo nell’uscita su Caracciolo. A rendere ancora più amaro un altro pomeriggio stregato, l’episodio da moviola del minuto 92: sul tiro dalla lunetta di Strasser, la Reggina chiede a gran voce un calcio di rigore, ma il signor Maresca decide che è tutto regolare. Il capovolgimento di fronte, porta agli ultimi due episodi degni di nota: Oduamadi si divora il 3-1, Colucci dice qualcosa di troppo al direttore di gara e viene mandato anzitempo negli spogliatoi.
Si, perdere così fa male da morire…
fer.iel.-reggionelpallone.it
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