E’ Foscarini il segreto principale del Cittadella. La formazione veneta da quasi un decennio trova salvezze low-cost, affidate al tecnico nato in provincia di Treviso e al d.s. Marchetti. A presentarci il prossimo avversario della Reggina è Federico Franchin, giornalista de ‘Il Mattino’ di Padova.
LA SITUAZIONE ATTUALE – “Il pareggio ottenuto sul campo del Cesena ha dato morale e fiducia, perché ottenuto contro una squadra che lotta per la promozione. Il Cittadella ha dimostrato di essere all’altezza della situazione, mettendo a tratti sotto la formazione di Bisoli. Nei minuti di recupero i veneti hanno avuto due clamorose occasioni per sbancare il Manuzzi”.
GLI INDISPONIBILI – “Sarà un Cittadella in emergenza quello che affronterà la Reggina. In difesa mancherà Coly, fermato per tre turni con la prova televisiva. A centrocampo tornano disponibili La Camera e Busellato ma saranno out Di Donato, per uno stiramento al retto femorale, Paolucci e il lungodegente Lora. In attacco Foscarini sarà privo di Donnarumma e Montini, anche se difficilmente sarebbero scesi in campo dal 1’ ”.
IL MODULO – “Foscarini aveva iniziato la stagione con il 4-2-3-1, dopo la sconfitta con la Juve Stabia però ha rivisto i piani. Da qualche settimana il Cittadella gioca con il 3-5-2, Pecorini adesso gioca da interno destro a centrocampo. Con questo modulo la squadra ha mostrato maggiore brillantezza e incisività, credo che sarà riproposto anche contro la Reggina”.
LA SQUADRA – “Le statistiche confermano che il Cittadella è un diesel che cresce con il passare dei minuti. La formazione veneta concede tanto nelle prime battute, e parte spesso con l’handicap iniziale. Discorso simile in fase offensiva: nei primi 60 minuti ha segnato soltanto 4 gol, ben 8 invece nell’ultima mezz’ora”.
L’ALLENATORE – “Il Ferguson del Piave” è il segreto del Cittadella. Due stagioni con la formazione Primavera più nove campionati con la prima squadra, in Italia è difficile trovare esempi simili. Ha fatto miracoli, riesce a tirare sempre fuori il massimo dalla squadra. Non si fossilizza mai sulle stesse idee tecnico-tattiche, è bravo a cambiare modulo e ruolo ai giocatori. E’ particolarmente capace a sfruttare le qualità degli attaccanti: Meggiorini, il primo Coralli, Piovaccari, Gabbiadini e Ardemagni, diversi gli esempi che confermano tale attitudine”.
PUNTI DI FORZA –“Il Cittadella è una squadra che non molla mai, prova ad andare al di là dei propri limiti. La qualità dei giovani arrivati in prestito dall’Inter è un fattore importante. Di Gennaro è destinato a una grande carriera, si tratta di un portiere dalle qualità elevate, non mi meraviglierei di vederlo tra qualche anno di nuovo nella società nerazzurra. Alborno e Pecorini stanno facendo bene, erano loro i due esterni prima dell’accentramento di quest’ultimo, si tratta di due prospetti interessanti”.
PUNTI DEBOLI – “Il problema principale del Cittadella è soprattutto in fase offensiva. La squadra deve costruire sette-occasioni per fare un gol, con il Pescara sono state sciupate numerose ghiotte occasioni. In difesa i gol subiti arrivano spesso per ingenuità individuali evitabili, ma la preoccupazione primaria di Foscarini riguarda le palle-gol sprecate”.
L’UOMO DA TEMERE – “Di Roberto, giocatore talentuoso. Nasce come esterno di centrocampo, poi Foscarini l’ha spostato prima in un tridente e ora addirittura seconda punta. Può inventarsi la giocata in qualsiasi momento, le trame offensive del Cittadella partono spesso dai suoi piedi. In questo campionato non sta trovando fortuna negli ultimi sedici metri. Solo due i gol realizzati finora, ha colpito diversi legni e mancato occasioni favorevoli”.
pa.rom. – rnp
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