Bocale, Saviano c’è: “Decide il mister…”

Un altro brutto infortunio messo alle spalle, un altro periodo difficile superato. Cosimo Saviano, appartiene

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a quella cerchia di calciatori forti come l’acciaio, che riescono ad esaltarsi ed a trovare gli stimoli più grandi proprio nelle difficoltà. Il capitano del Bocale, tornato in campo domenica scorsa dopo la frattura dello zigomo rimediata ad ottobre, si racconta ai microfoni di Reggionelpallone.it

 

L’INFORTUNIO DI ROCCELLA- Mi sono fiondato su una palla in diagonale, prendendola di testa: il mio avversario, una volta anticipato, ha finito col colpire me invece della sfera. Non c’era assolutamente l’intenzione di farmi male, ma la testata ricevuta è stata davvero violenta, causandomi come sapete la frattura dello zigomo. Durante l’operazione, mi è stata applicata una placca in titanio con delle viti, che in futuro deciderò se togliere o meno, di comune accordo con i medici che hanno effettuato l’intervento. I primi allenamenti li ho sostenuti con una apposita maschera, non nego che all’inizio c’era un pò di paura, specie nei contrasti sulle palle alte.

QUELLA MAGLIA SULLA PELLE…Sono stati due anni davvero neri, contrassegnati da continui problemi fisici. In questi casi, non nego che a farti andare avanti sono la passione sfrenata per lo sport che pratichi e l’amore per i colori che stai rappresentando. Non ho mai fatto mistero riguardo la voglia di intraprendere la carriera di allenatore, ma per adesso il desiderio di scendere in campo prevale su tutto, e non mi fa appendere queste benedette scarpe al chiodo (sorride, ndr). La maglia del Bocale per me è una seconda pelle, ed anche per questo motivo ho detto al mister di decidere lui quando e se impiegarmi: da capitano, non voglio alterare gli equilibri che si sono creati, e mi metto dunque a completa disposizione di Lo Gatto e dei compagni.

IL RITORNO CON L’ACRI- All’inizio, non nego che c’era lo stesso timore degli allenamenti, visto che non giocavo da più di un mese: in alcuni contrasti, mi rendevo conto di essere bloccato. Minuto dopo minuto tuttavia, la tensione si è sciolta, ed ho cominciato a prendere il pallone con naturalezza. Peccato che Di Iuri mi abbia negato il gol con quella gran parata, segnare al ritorno in campo sarebbe stato bellissimo. E’ giusto fare tanti complimenti al portiere dell’Acri, il quale ha parato davvero l’impossibile, in un secondo tempo che avremmo dovuto fare nostro con 3 o 4 gol di scarto. Il rammarico invece, è quello di aver regalato il primo tempo, ad un avversario che è venuto al Campoli per fare le barricate: un errore che non dobbiamo ripetere in futuro, perchè il calcio poi sa essere crudele, come dimostra il fatto che stavamo andando sotto sull’unico tiro in porta subito. Questa squadra ha tutte le carte in regola per ambire ad un’altra salvezza tranquilla, che porti delle belle soddisfazioni: al momento, l’Eccellenza è la dimensione massima a cui può ambire il Bocale, in futuro si vedrà…

SENZA PAURA- Andiamo a Palmi con due consapevolezze. La prima, riguarda lo ‘zero’ alla voce punti in trasferta, che vogliamo assolutamente cancellare il più presto possibile. La seconda, riguarda invece la difficoltà della sfida, visto che faremo visita ad un avversario che nelle ultime tre partite ha messo a segno altrettante vittorie, facendo vedere finalmente tutto il valore di un organico costruito per vincere il campionato. Sarà dura, ma ci proveremo fino alla fine, consapevoli che se giochiamo come contro il Sambiase, possiamo puntare pure al colpaccio. Tornando proprio alla trasferta più recente, mi unisco a quanto detto dalla società: un club modello come il Bocale, merita quel rispetto e quell’attenzione che di sicuro non gli sono stati portati dall’arbitro di due settimane fa. Una direzione di gara che mi viene difficile persino da commentare, e che spero non si verifichi più, per il bene del calcio e dello sport in generale.

fer.iel.-reggionelpallone.it