RNP REMEMBER: la storia di Reggina-Palermo

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Per risalire all’esordio di questa sfida ricca di fascino e tradizione, bisogna ‘spulciare’ attentamente tra gli archivi del calcio reggino. Il primo atto in terra calabrese, risale infatti al lontanissimo 9 dicembre 1928: si gioca il campionato di Seconda Divisione, i palloni pesano come macigni e le squadre partecipanti al raggruppamento sono appena 6. Alla 3^ giornata di andata, i rosanero guidati da Benincasa vincono sul campo della Reggina di Zanghi con il punteggio di 0-3.

Da quel giorno, i siciliani arricchiscono la loro storia con diversi campionati di serie A e B, e bisogna  attendere ben 37 anni per rivederli in riva allo Stretto (ad onor di cronaca, gli amaranto negli anni 30 avevano sfidato un’altra squadra palermitana, ovvero il Palermo B). Nel 65-66, alla sua prima esperienza nel torneo cadetto, la Reggina di Maestrelli impatta per 1-1 contro le ‘aquile’ guidata da Facchini, andando a segno con Rigotto. L’anno seguente, gli ospiti tornano a fare la voce grossa: al vecchio Comunale infatti, finisce 0-2 per l’undici di Iachilli. L’1-1 torna di moda nel 67-68, quando gli amaranto, sempre con Maestrelli in panchina, riacciuffano con Ferrario il Palermo allenato da Di Bella. Proprio alla fine di quella stagione, i rosanero festeggeranno il ritorno in serie A, piazzandosi al primo posto con 52 punti.

Il match torna a fare capolino nel 70-71, sempre in serie B. Alla penultima giornata, sul neutro di Catania, la Reggina di Persico si allontana definitivamente dall’incubo retrocessione, ottenendo la sua prima vittoria ai danni del Palermo: il rotondo 3-0 a danno della compagine di De Grandi, porta la firma di Bongiorni (doppietta) e Merighi. Finisce invece a reti bianche nel 71-72, al termine della giornata che inaugura il campionato di entrambe le squadre: sulla panchina amaranto siede Rubino (che sarà sostituito in seguito da Neri), mentre su quella ospite c’è ancora De Grandi. Anche alla fine di quel torneo, le ‘aquile’ alzeranno le braccia al cielo, ottenendo la massima serie grazie al 3° posto finale. Nel 73-74, il sesto match targato serie B: la truppa di Recagni, subentrato a Moschino, impatta per 0-0 contro i siciliani allenati da Pinardi, portando a 6 le partite senza vittoria (la serie si interromperà dopo altre 8 gare di digiuno, grazie al 2-1 casalingo inflitto al Brescia il 17 febbraio 1974).

Divise dalle categorie, Reggina e Palermo si ridanno appuntamento 10 anni dopo. Nel campionato di serie C1 edizione 84-85, gli amaranto di Chiricallo, tra il 13′ ed il 23′ della ripresa, centrano la doppia rimonta contro i rosanero di Giagnoni, annullando l’iniziale doppietta di De Vitis in virtù dei gol di Geria e Vittiglio, i quali consegneranno agli archivi il 2-2 finale. A fine campionato, alle due contendenti toccherà un destino completamente diverso: siciliani in serie B, calabresi retrocessi in C2 a causa della classifica avulsa. A distanza di altri 9 anni, arriva uno 0-0 contrassegnato dai malumori: siamo solo alla 3^ giornata del torneo di C1 92-93 (sulle due panchina, Geretto e Orazi), ma sia la Curva Nord reggina che la sparuta rappresentanza palermitana, contestano apertamente le rispettive società. Il tempo, darà ragione solo al Palermo, visto che nonostante una falsa partenza, i rosanero centreranno il primo posto, riabbracciando il calcio cadetto.

Nel 94-95, si torna in B. La neopromossa Reggina di Zoratti affronta un avversario che sta veleggiando nell’alta classifica, ma a dispetto di ogni pronostico sommerge i siciliani dell’ex Arcoleo con un 4-0 che non ammette repliche. Aglietti e Toscano iniziano la festa in neanche un quarto d’ora di gioco, lo stesso bomber e Pasino completeranno l’opera nella ripresa. Reggina batte Palermo, non succedeva da 34 anni. Umori contrapposti, nel 96-97: la compagine dello Stretto, rivitalizzata da Guerini, nonostante un periodo di appannamento ha la salvezza a portata di mano, mentre le aquile di Vitali sono ad un passo dalla retrocessione, e non hanno alternative al successo, visto che alla fine mancano solo 4 giornate. Gli ospiti hanno la ‘palla della vita’ nella ripresa, ma Scarpi neutralizza il rigore di Saurini: finisce 0-0, è un punto che serve solo alla Reggina.

Nel 2001-2002, quello che fino a sabato sera resterà l’ultimo precedente in serie cadetta (nella foto, uno scorcio della Curva Sud così come si presentava quel giorno). L’undici di Colomba è appena retrocesso dalla A, quello di Mutti è invece tornato in B dopo un’accesa lotta con le rivali Messina e Catania. Il Granillo è una bolgia, visto che da una parte il popolo reggino è galvanizzato dalla vittoria nel derby di Cosenza, mentre dall’altra, a sostenere il Palermo, ci sono quasi 2.000 tifosi. Ad inizio ripresa, Mascara sorprende in velocità la retroguardia amaranto, si invola verso Belardi e lo trafigge. I 18.000 reggini restano di sasso, ma la paura dura 5 minuti, giusto il tempo che serve a Ciccio Cozza per trasformare il rigore dell’1-1. Dopo la rete del fantasista di Cariati, le tifoserie iniziano ad offendersi reciprocamente: Reggio-Palermo, fine di un gemellaggio durato oltre 20 anni.

Nel 2004-2005, su Reggina e Palermo si accendono i rifl ettori della serie A. Agli amaranto di Mazzarri basta il gol di Nakamura, che dopo 7 minuti mette in rete approfittando dell’incertezza di Guardalben e condanna la formazione di Guidolin alla sconfitta per 1-0. Una sfida che verrà ricordata anche per i continui incidenti tra le due tifoserie, trasformatesi da amiche ad acerrime rivali. Davvero scoppiettante, il 2-2 del 2005-2006. Dopo il botta e risposta Barone-De Rosa, Caracciolo a 10 minuti dalla fine fa esultare Papadopulo, caricando ilsinistro e superando Pelizzoli. Sembra finita, ma la Reggina di Mazzarri è squadra che non molla mai: corre il 92′, quando Paredes firma uno dei gol più belli della storia del calcio nostrano, con una rovesciata pazzesca dal limite dell’area.

Altro segno ‘x’, nel 2006-2007, anno della miracolosa salvezza conquistata dalla ‘Mazzarri-band’ a dispetto di 11 punti di penalizzazione. . In una sfida caratterizzata dai mugugni del Granillo verso la società, rea di aver ceduto Leon all’apertura del mercato invernale, le emozioni stavolta sono pochissime. Contro il Palermo di Guidolin, nelle cui fila militava l’attuale capitano amaranto, ovvero David Di Michele, finisce 0-0. Stesso risultato, nel 2007-2008: la noia imperversa pure in questo caso, anche se la più grande palla gol capita nel finale alla compagine dello Stretto, con Agliardi che devia miracolosamente sulla traversa l’incornata a botta sicura di Amoruso, salvando di fatto le ‘aquile’, allenate nuovamente da Guidolin. Il pareggio ad occhiali costerà la panchina a Renzo Ulivieri, licenziato da Foti nel post-partita e sostituito da Nevio Orlandi.

Terzo 0-0 di fila nel 2008-2009. L’ultimo atto di Reggina-Palermo, non  si discosta dalle due precedenti sfide: portieri a lungo inoperosi, Orlandi e Ballardini sembrano accontentarsi del pari. Anche in questo caso tuttavia, i brividi arrivano nel finale: Di Gennaro fa disperare i tifosi amaranto calciando incredibilmente addosso ad Amelia da mezzo metro, mentre Puggioni strozza in gola l’urlo di gioia dei rosanero, respingendo il tiro a botta sicura di Cavani.

 

fer.iel.-reggionelpallone.it