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Azzerare quanto successo sabato scorso e concentrarsi su una sfida di quelle davvero difficili, nella quale servirà un’impresa, per trovare forza e convinzione in vista del prosieguo. Simone Giacchetta serra le fila, consapevole che il match di sabato sera col Palermo è tanto importante quanto delicato. “Contro il Padova- dichiara il ds-, si sono visti finalmente una reazione ed un atteggiamento diversi, che lasciano ben sperare. E’ vero, dal punto di vista del gioco c’è ancora tanto da fare, ma sarebbe stato assurdo pensare che una squadra reduce da 6 sconfitte in 7 gare, potesse di colpo unire il bel gioco al risultato. Certe partite le vinci prima di tutto col cuore e col coraggio, specialmente quando ti ritrovi risucchiato nella bassa classifica. La mentalità dimostrata sabato scorso, deve essere assolutamente riproposta contro il Palermo. Se scendiamo in campo pensando che i problemi siano stati risolti, e che la classifica così corta lascia spazio a chissà quali fantasie, allora andremo incontro ad una batosta. Se invece dimostriamo capacità di saper soffrire e desiderio di arrivare su ogni pallone, allora possiamo giocarcela fino in fondo, contro quella che rimane la squadra più forte di tutta la serie B. L’obiettivo primario, è quello di far si che il ritorno alla vittoria non resti un caso isolato, ma ripeto, bisogna dare il massimo di noi stessi, e se possibile andare anche oltre“.
Nella sfida alla corazzata sicula, ci sarà da far fronte ad un pacchetto arretrato che presenterà molte incognite. “Anzitutto- prosegue-, sono dispiaciuto per Zandrini. Non so ancora quali saranno i tempi di recupero, piuttosto vorrei evidenziare l’ottima prestazione del ragazzo, che ai fini della vittoria col Padova è stato molto importante: l’intervento di inizio gara vale tantissimo, visto che Pasquato era stato geniale a calciare da quella posizione, ed il nostro portiere ha risposto con una grande parata. Eravamo al terzo minuto di gara, se quel tiro fosse finito in rete la partita poteva prendere una piega nettamente diversa. Sabato sera mancherà anche Lucioni, mentre Di Lorenzo non si allenerà agli ordini di Castori prima di giovedì e l’utilizzo di Foglio è ancora da stabilire. Attenzione però, perchè questi problemi non devono assolutamente trasformarsi in alibi, anzi, devono costituire uno stimolo maggiore, devono trasformarsi in rabbia ed energia. Il Palermo lo fermi solo con l’umiltà ed il sangue agli occhi, tipici di una squadra operaia che vuole risalire la china”.
A proposito di risalire la china, Giacchetta evita voli pindarici. “L’ho detto all’inizio, la vittoria di sabato ci deve servire come trampolino per cacciarci fuori dai guai il più presto possibile. Fare adesso altri discorsi, sarebbe autolesionistico. Di sicuro questa squadra è stata sfortunata, e potrebbe avere tranquillamente dei punti in più: allo stesso tempo però, bisogna guardare in faccia la realtà , perchè i se ed i ma non contano nulla. La realtà dice che siamo terzultimi, e che bisogna chiudere il girone d’andata con almeno 24-25 punti. Un risultato positivo col Palermo non servirebbe a fare altri discorsi, ma solo a presentarci alla trasferta di Cittadella con più serenità ed ulteriore convinzione nei nostri mezzi”.
Infine, una considerazione sul ritiro della settimana scorsa e sul 4-4-2 proposto contro i biancoscudati. “Il ritiro è stato utilissimo- conclude- perchè ha consentito alla squadra di guardarsi dentro, di confrontarsi a trecentosessanta gradi per capire davvero quali fossero le cose che non andavano, cercando la strada per migliorare e crescere sotto tutti gli aspetti. Il modulo? Utile anche quello, in quanto ha dato più copertura ed equilibrio. Molti si fermano ai gol segnati dall’attacco, ma la differenza la fanno anche e soprattutto le difese: se sei bravo a non prendere gol, prima o poi riesci anche a colpire. Ricordate la Reggina che andò in serie A per la prima volta? La scalata cominciò con una serie utile di cinque partite, nelle quali non subimmo neanche una rete…”.
fer.iel.-rnp
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