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Un colpo all’anima. Il prossimo Reggina-Padova riunisce le due metà di Emiliano Bonazzoli. Cinque stagioni e mezza con la maglia amaranto, spiccioli (appena undici presenze) in biancoscudato ma vissuti in una terra che accoglie il presente e forse il futuro. L’esperienza con il Marano è durata il tempo di un amen, il commento lapidario nasconde possibili frizioni: “Le cose non sono andate come dovevano. La scelta di interrompere il rapporto è stata condivisa con la società ”. Nei prossimi mesi si attendono sviluppi di mercato, le parole del centravanti di Asola tradiscono la voglia di seguire percorsi affascinanti…: “Aspetto gennaio in attesa di novità concrete. Cittadella? Non c’è stato nulla, se alcuni club cadetti faranno proposte le ascolterò anche se rimane in me la convinzione di conoscere nuovi campionati meno stressanti. L’America? Ho sentito in modo indiretto Nesta, Di Vaio e Ferrari, i loro giudizi sono estremamente positivi, mi piacerebbe seguire le loro orme anche per fare un’esperienza di vita con la famiglia”.
Reggio Calabria e Padova le ultime tappe di una lunga carriera. Entrambe le formazioni navigano in acque difficili, la realtà è ben lontana dalle aspettative iniziali: “Il mio giudizio, in entrambi i casi, non può che essere negativo. Colgo delle similitudini nelle due squadre, legate a una classifica che non rispecchia il reale valore degli organici. Solitamente in questi casi si risale la china, bisognerebbe però conoscere a fondo le situazioni ambientali e di spogliatoio per esprimere opinioni precise in merito”. Si prospettano novanta minuti di passione, vissuti sul filo di un equilibrio che potrebbe non spezzarsi: “Sarà una partita tesa, Castori vorrà conquistare i primi punti in amaranto, il Padova lontano da casa ha raccolto soltanto sconfitte. La paura in casi del genere rischia di farla da padrone, non ti scopri per il timore di prestare il fianco all’avversario”.
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pa.rom. – rnp
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