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Un’altra mattinata destinata a sollevare grandi polveroni, ma soprattutto a creare inquietudine nell’ambiente amaranto. Dopo le dimissioni del cda di via delle Industrie, annunciate domenica dai colleghi della Gazzetta del Sud (“Solamente un atto dovuto, nessun mistero“, dirà ai nostri microfoni il Presidente Foti), oggi è il Quotidiano della Calabria a lanciare la brutta notizia: secondo i colleghi Giuseppe Baldassarro ed Andrea Iacono infatti, la Reggina rischia l’interdittività . All’esame della prefettura, così come si legge nella prima pagina dedicata a Reggio e Provincia, “la misura della antimafia per le vicende di Gianni Remo”. Nell’articolo, che prosegue a pagina 7, viene precisato che “la Reggina paga in maniera indiretta le grane giudiziarie del suo ex vice presidente Gianni Remo, finito al centro di un’inchiesta della magistratura ed arrestato con l’accusa di estorsione aggravata dalle modalità mafiose“. Restando in tema di chiarimenti, viene aggiunto che “la Reggina non è coinvolta in alcun modo nell’inchiesta appena citata”. Allo stesso tempo, si sostiene che “la richiesta di interdittività antimafia sta sul tavolo del Prefetto ormai da alcuni giorni, ed è possibile che alla prima occasione utile sarà sottoposta al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Si deciderà a breve“.
E qui, arriva la parte più delicata, ovvero le possibili conseguenze. “Se la decisione sarà quella di togliere il certificato antimafia alla Reggina Calcio spa- si legge-, Lillo Foti ed il cda della società si troveranno di fronte ad una brutta gatta da pelare. Non tanto per le conseguenze sul campionato di calcio, quanto in relazione alle concessione firmata con il Comune di Reggio Calabria per la gestione dello stadio Granillo. Una concessione che Palazzo san Giorgio sarebbe costretta a revocare“.
reggionelpallone.it (fonte: quotidiano della calabria del 1/11/2013)
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