Ultimo atto dei Campionati Europei 2020, disputati con un anno di ritardo per i ben noti motivi. Italia e Inghilterra, di scena al Wembley Stadium di Londra, si contenderanno la possibilità di alzare al cielo la sedicesima coppa destinata ai campioni d’Europa. Un trofeo che ha un nome e un cognome ben precisi fin dalla sua prima forgiatura negli anni ’50: Henri Delaunay.
Henri Delauney fu uno tra i più importanti e intuitivi dirigenti sportivi di ogni epoca. Francese, dopo un passato da arbitro, divenne nel 1919 il primo Segretario Generale della neonata Federazione Calcistica Francese. In seguito entrò a far parte della FIFA dove pose le basi, assieme a Jules Rimet, per la creazione dei Campionati Mondiali. Delauney fin dagli anni ’20 ipotizzò la creazione di un torneo dedicato alle sole nazionali europee, intervallato ai Mondiali, oltre alla possibilità che le squadre di club vincitrici dei principali campionati si affrontassero tra loro per eleggere la più forte d’Europa. I suoi desideri divennero realtà dopo oltre trent’anni.
Il 15 giugno 1954 a Basilea, nacque ufficialmente l’UEFA e Henri Delaunay, che proprio quel giorno compiva il suo 71° compleanno, ne fu il primo Segretario Generale. Da quel momento poté concretamente lavorare alla nascita della Coppa dei Campioni, la cui prima edizione si giocò nella stagione 1955/1956, e del Campionato Europeo per Nazioni, per il quale si scelse il 1960 come anno dell’edizione inaugurale, con le gare di qualificazione che presero il via già dal 1958. Tuttavia, Henri Delaunay non vide mai nascere la sua creatura lungamente sognata e progettata.
Delaunay morì infatti il 9 novembre del 1955 a 72 anni, il figlio Pierre Delaunay gli succedette in veste di Segretario Generale, portando avanti il sogno del padre. Alla forgiatura della coppa in argento da destinare al vincitore degli Europei, avvenuta nel 1957, si scelse di dedicare il trofeo proprio alla memoria del suo creatore, Henri Delaunay, che con le sue intuizioni e la sua perseveranza riuscì a cambiare per sempre il calcio e l’idea stessa di questo sport, dando la possibilità di allargare un orizzonte limitato fino ad allora quasi esclusivamente al territorio nazionale, un’espansione alla base di quello che è divenuto in seguito lo sport più amato e praticato al mondo.
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