Domenica sera l’ultimo capitolo dell’Europeo 2020 vedrà affrontarsi Italia e Inghilterra per eleggere la nazionale campione del continente che succederà al Portogallo, vincitore nel 2016.
Per l’Italia si tratta della quarta finale europea della sua storia, addirittura la terza a partire dal 2000. Tuttavia, nella bacheca Azzurra compare un solo trofeo, quello conquistato nella finale di Roma del 1968 con la Jugoslavia, giocata due volte; dopo aver pareggiato per 1-1 anche al termine dei tempi supplementari, non esistendo la regola dei calci di rigore (e ritenendo inopportuno eleggere la nazionale campione con il lancio della monetina), la partita venne ripetuta due giorni più tardi e in quel caso l’Italia vinse 2-0.
Dopo un’attesa di 32 anni, la nazionale italiana tornò in finale nel 2000, dopo aver battuto in semifinale ai rigori l’Olanda. L’Italia di Zoff arrivò a trenta secondi dal titolo grazie alla rete di Delvecchio, ma al fotofinish Wiltord firmò il pari-beffa e nei supplementari Trezeguet siglò il Golden Gol del trionfo francese. Nel 2012 nuova opportunità per la nazionale di Prandelli, giunta alla finalissima con la Spagna dopo un ottimo cammino; a Vienna tutto girò storto e la Spagna vinse 4-0.
Per l’Inghilterra, definita la Patria del calcio, paradossalmente si tratta della prima finale continentale della sua storia. Prima di questa edizione i migliori piazzamenti raggiunti dalla nazionale dei Tre Leoni furono le semifinali. Terzo posto nell’edizione del 1968 (proprio quella vinta dall’Italia) quando da campioni del mondo in carica, furono sconfitti in semifinale dalla Jugoslavia, vincendo poi la finale di consolazione contro l’Unione Sovietica; eliminazione ad un passo dalla finale anche nell’edizione casalinga del 1996, quando ai rigori contro la Germania ci fu l’errore decisivo dal dischetto proprio da parte dell’attuale C.T. Southgate, il quale sogna di riscattare quel penalty portando gli inglesi in vetta all’Europa.
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