Sono stati necessari i tempi supplementari per consentire all’Italia di battere l’Austria e approdare ai quarti di finale degli Europei. I Top&Flop di Italia-Austria secondo RNP.
TOP
Francesco Acerbi – Perno difensivo che regala sicurezza alla retroguardia, è costretto in un paio di circostanze a salvare la situazione su disattenzioni dei compagni. Arnautovic riesce a rendersi pericoloso solo quando gira lontano dalle zone di influenza di Acerbi, il quale impreziosisce la sua prova con l’assist per il raddoppio di Pessina, quando nel cuore dell’area austriaca difende da terra, con tutte le sue forze, un pallone che il compagno tramuta in platino.
Leonardo Spinazzola – Si propone un po’ meno rispetto alle partite precedenti, ma quando mette la quinta per l’Austria sono brividi. Ottima prova difensiva, ancora una volta dai suoi piedi parte il pallone che varrà il vantaggio, vedendo e trovando Chiesa sul lato opposto.
Federico Chiesa – Venticinque anni dopo, e guarda caso sempre in Inghilterra, agli Europei arriva il gol di un altro Chiesa. Dopo papà Enrico, tocca a Federico lasciare il segno e lo fa entrando in campo con la giusta determinazione, sapendo di ver fornire quel qualcosa in più che era mancato in precedenza. Nei supplementari trova spazio a destra e prima spara una bordata rasoterra bloccata da Bachmann, poi inventa il vantaggio Azzurro mostrando tutta la sua qualità .
Xaver Schlager – Il biondo centrocampista è l’emblema di un’Austria che ha messo in enorme difficoltà l’Italia (viene da chiedersi come sarebbe finita senza il Var sul gol di Arnautovic). Ritmo, intensità , lucidità , personalità , tutte armi messe in campo dal centrocampista del Wolfsburg e dai suoi compagni, capaci di imbrigliare per tutta la partita le fonti di gioco di Mancini, rendendo molto difficile costruire come accaduto nelle prime tre partite. A questo si aggiunge il senso di pericolo costante che Schlager e compagni sono riusciti a trasmettere agli Azzurri, in particolare con percussioni centrali rapide e mai banali.
FLOP
Berardi-Immobile-Insigne – Il tridente di Mancini è alla sua prima insufficienza, proprio nel momento in cui si è entrati nel vivo del gioco. Per Berardi, dopo tre partite da incorniciare, una prova non all’altezza delle precedenti: non riesce mai a cercare il fondo, prova un paio di volte ad accentrarsi sbattendo contro il muro austriaco; sicuramente avere dalle sue parti uno come Alaba non è stato d’aiuto. Immobile, tra i tre, è stato certamente il migliore: resosi conto che non era facile ricevere palloni, ha arretrato il proprio raggio d’azione, entrando di più nel vivo del gioco. Da una di queste situazioni arriva il clamoroso palo colpito nel primo tempo dalla distanza. Insigne sembra cercare sempre la soluzione migliore, ma contro una difesa ordinata e stretta come quella austriaca, finisce spesso per incartarsi solo oppure in offside.
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