Ancora “assente forzato” a causa del Covid, Massimo Taibi ha seguito davanti alla Tv anche Lecce-Reggina. Il ds amaranto, ha fatto il punto della situazione ai microfoni della Gazzetta del Sud.
“Sto decisamente meglio- si legge-Aspetto l’esito di quest’ultimo tampone, speriamo sia negativo. Sono stati i venti giorni più complicati della mia vita, ma, come già detto, la cosa che mi è pesata di più è quella di non essere stato accanto alla squadra, in un momento così importante”.
Sulla fine del sogno playoff. “E’ giusto essere un po’ dispiaciuti, ma la Reggina deve essere orgogliosa di questi calciatori e di questo staff tecnico, capaci di rimediare ad una situazione difficile. Ci hanno fatto sognare, quindi meritano solo applausi ed una pacca sulla spalla. Cosa è mancato per completare l’opera? Quel pizzico di fortuna in più, che avremmo meritato. Ci siamo presentati sul campo della corazzata come il Lecce, privi di due elementi importanti come Di Chiara e Folorunsho, per poi perdere altri tre calciatori per infortunio, in neanche un’ora di gioco. Chiunque sarebbe crollato, ma questa Reggina ormai ha una identità: per ciò che si è visto, il risultato ci va strettissimo”.
Sul futuro. “Io sono orgoglioso di essere il ds della Reggina, e vorrei tanto esserlo a lungo. Ho vissuto mesi duri, ma alla fine credo proprio che i risultati siano sotto gli occhi di tutti. Come dice il Presidente, i matrimoni si fanno in due. Mi incontrerò sia con Gallo che col direttore Mangiarano, se nei loro occhi percepirò la fiducia e la stessa voglia che ho io di proseguire il rapporto, non ci saranno assolutamente problemi. Altrimenti, sarò sempre grato per il privilegio concessomi. A scanso di equivoci, sono fermamente convinto che alla fine la Reggina ripartirà da questo gruppo. Dico solo che ci deve essere la volontà e la convinzione di tutti, perché per ottenere i risultati serve un gruppo unito, compatto, sia in campo che fuori dal campo”.
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