Lo tsunami Zampariniano non ha risparmiato nemmeno lui. Alla prima esperienza da direttore sportivo, Nicola Amoruso ha scelto il Palermo, consapevole delle ambizioni ma anche dei rischi. All’alba della stagione è arrivato il divorzio, una consuetudine per il presidente più sbrigativo (e talvolta scellerato) del calcio italiano. Nessun rancore e la certezza di avere la coscienza a posto: “Ci sono state delle problematiche, ho preferito lasciare di mia spontanea volontà. E’ stata un’esperienza breve ma significativa, mi ha arricchito, non ho nessun rammarico. La diplomazia non fa per me, se devo dire qualcosa, anche di spiacevole, la dico. Probabilmente questo fattore ha influito”. Gattuso ha fatto le valigie qualche settimana dopo, secondo Amoruso il Palermo è una squadra che si guiderà da sola (o quasi) in serie A…: “Avevo parlato con la dirigenza del rischio inesperienza legato a Gattuso, purtroppo l’inizio è stato al di sotto delle aspettative e ha pagato con l’esonero. La squadra è troppo superiore rispetto alle altre, risalirà la classifica e credo che otterrà senza troppi problemi la promozione in serie A”.
Amoruso guarda al futuro senza fretta, salirà su un treno solo se convinto della scelta: “Sono a Napoli, seguo il calcio e mi aggiorno. Aspetto con calma, nel frattempo punto a migliorare il mio inglese. Nuova esperienza? Non c’è fretta, le occasioni non sono mancate ma preferisco aspettare un progetto convincente. Farò ancora il direttore sportivo, altri ruoli al momento non mi interessano”. Il passato è ricco da amaranto, prima da bomber indimenticato e poi da responsabile del settore giovanile. La Reggina vive una crisi di risultati, la sfortuna c’entra poco: “Credo a episodi avversi solo nel corso di una singola partita, nel breve e lungo periodo i veri valori emergono. Purtroppo il campionato non è iniziato nel migliore dei modi, da spettatore esterno mi sembra di vedere una squadra impaurita. Basta poco però per invertire la tendenza, una vittoria a Crotone darebbe fiducia e autostima alla squadra”.
La panchina di Atzori negli ultimi giorni ha traballato, Amoruso è d’accordo con la scelta della società di proseguire sulla stessa via: “Avevo benedetto la scelta la scorsa estate, Atzori conosce bene l’ambiente e inoltre ha capacità e motivazioni importanti dopo le esperienze negative di Genova e Spezia. La società ha fatto un buon lavoro sul mercato, affidandogli un organico competitivo. Bisogna saper soffrire in questo momento difficile, ma credo che la Reggina migliorerà la propria classifica”. Sulle reali possibilità della squadra amaranto, che tanto hanno fatto discutere nelle scorse settimane, Amoruso è chiaro: “Non penso che la Reggina abbia valori uguali alle grandi favorite del campionato, però può lottare per uno degli ultimi posti play-off. Per centrare un piazzamento tra le prime otto, servirà che ogni componente dia il massimo, come successe tre anni fa, sempre con Atzori in panchina”. Il rapporto con la società amaranto rimane ottimo, in vista del centenario non sono esclusi ritorni…: “Con il presidente Foti ci sentiamo spesso, è stato il primo a chiamarmi dopo che ho interrotto il rapporto con il Palermo. E’ risaputo l’affetto che mi lega alla città e ai tifosi, se la società in vista del centenario volesse coinvolgermi in qualche iniziativa darei senza dubbio il mio assenso”.
Pasquale Romano – rnp
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