Lo stadio “Pier Luigi Penzo” è il teatro del ritorno in campo della Reggina dopo la sosta; priva di Folorunsho e Rivas, la compagine amaranto affronta il Venezia, una delle tre squadre (le altre sono Lecce ed Empoli) ad aver ottenuto più punti di Denis e compagni nel girone di ritorno. Dopo un primo tempo equamente diviso, nella ripresa Di Chiara e Situm firmano il blitz amaranto in Laguna.
AVVIO PROMETTENTE – Mister Baroni sceglie la velocità e la versatilità di Situm, Edera e Kingsley per innescare Okwonkwo, ma è il Venezia che prova per primo a sfruttare la rapidità di Johnsen, ben sorvegliato dai mastini amaranto. Il movimento degli esterni è la chiave del gioco della Reggina, vicina al vantaggio con Situm che calcia alto dopo la bella iniziativa di Edera, il quale taglia il campo da destra a sinistra prima di servire il compagno. Il brivido sulla schiena è dietro l’angolo e arriva su un retropassaggio di Lakicevic raccolto con le mani da Nicolas: la punizione a due in area non sortisce effetti. Quasi in fotocopia rispetto alla precedente opportunità , Di Chiara al 20′ viene imbeccato da Crisetig ma perde l’attimo per colpire e guadagna solo un corner. Al 28′ finisce la partita di Kingsley, fuori per infortunio; al suo posto Bellomo. La Reggina ha un piglio dinamico e incisivo che prevale su un Venezia impreciso e con poche idee; alla mezz’ora Edera prova a fare da solo, il muro umano gli si oppone.
BENEDETTA TRAVERSA – Al 35′ ancora pericolo per la Reggina che regala un’altra chance: Crimi scivola, i locali ripartono, Johnsen si defila e calcia, la sfera impatta contro la traversa e gli amaranto sospirano di sollievo. Edera e compagni tirano il fiato, Pomini resta inoperoso per lunghi minuti mentre la squadra di Baroni ribatte, a volte con qualche affanno, le folate dei lagunari. Ancora brivido per Nicolas al 43′ sulla punizione di Taugordeau, raccolta da Modolo colpevolmente solo; il difensore calcia al volo e nuovamente la traversa si sostituisce al portiere amaranto. Il duplice fischio dell’arbitro è ben accolto da una Reggina in affanno che necessita di riordinare le idee, soprattutto dalla cintola in su.
LA SCIABOLATA DI DI CHIARA – La seconda frazione si apre con Montalto che prende il posto di un Okwonkwo non brillantissimo. Al 52′ il match si sblocca: punizione di Edera, Pomini respinge non benissimo e Di Chiara calcia in porta, riscattando la chance non sfruttata nel primo tempo. Reggina in vantaggio al “Penzo” e la partita si infiamma. Zanetti cala subito l’artiglieria pesante con l’ingresso di Bocalon, match-winner all’andata, e Di Mariano, ridisegnando i suoi. Proprio il nuovo entrato Di Mariano saggia i guanti di Nicolas dalla distanza, il brasiliano è sicuro, rispondendo presente anche ad Aramu dopo il quarto d’ora.
SITUM S’INVENTA IL RADDOPPIO – A metà tempo Situm si prende la scena convergendo da sinistra e calciando dal limite, destro preciso che si insacca sul palo lontano, rete pesante per il croato che porta sul doppio vantaggio la Reggina con un quarto di partita ancora da giocare, ma con uno spirito più sereno. Zanetti rivoluziona la squadra con un triplo cambio a quindici giri di lancette dal 90′, alla disperata ricerca di una doppia rimonta. Nel rush finale Baroni manda dentro Bianchi e Liotti per Situm e Crimi, energie fresche per proteggere il discreto margine. Il tecnico amaranto spezza l’assedio veneto con l’ultimo cambio: dentro Dalle Mura per Di Chiara. Nel recupero un’azione del Venezia portata avanti a suon di colpi di tacco, vede Karlsson calciare in scivolata, il pallone finisce sui cartelloni pubblicitari.
Il fischio finale sancisce il successo della Reggina che allontana sempre più lo spettro della bassa classifica, avvicinandosi invece a qualcosa di impensabile fino ad un paio di mesi fa. Le reti di Di Chiara e Situm mandano in estasi la squadra amaranto, quadrata, ordinata, finalmente concreta, ma anche fortunata, come dimostrano i legni colpiti dal Venezia nel primo tempo.
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