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Quindici palle gol in due partite, un solo punto in classifica. Roba da teatro dell’assurdo. Le sfide ravvicinate con Novara e Varese, lasciano davvero tanto amaro in bocca: chi la chiama sfortuna, chi mancanza di cattiveria, chi preferisce trovare a tutti i costi (e figuriamoci…) un capro espiatorio contro cui puntare l’indice. Di sicuro, molti saranno d’accordo nell’ammettere che, in merito alle sfide in questione, il punteggio finale non ha espresso nella maniera più assoluta quanto visto sul campo. Una Reggina ‘versione Penelope’, capace di creare l’inverosimile ed allo stesso tempo di mandare tutto all’aria, proprio nel momento di tradurre in gol il bel gioco e le continue manovre. Un punto, un misero punto che dimostra quanto il calcio a volte sappia essere di una crudeltà unica. A mo’ di consolazione, per non dire di ulteriore beffa, restano i complimenti degli avversari, fedelmente rispecchiati dalle dichiarazioni di Sottili, tecnico del Varese, il quale ha candidamente dichiarato che prima di vincere con Pavoletti i suoi ragazzi ieri sera hanno vinto grazie a Bressan, aggiungendo che non si sarebbe aspettato una Reggina così autoritaria.
E’ vero, nel calcio la differenza la fanno i risultati e la classifica. Ma se dovessimo giudicare solo quelli, sarebbe inutile sacrificarsi ore ed ore, sarebbe inutile parlare di calcio: basterebbe accendere la tv, il pc, la radio o la televisione, per vedere com’è finita una partita e per guardare in che posizione si trova la nostra squadra. Questo si chiama ‘guardare un pallone’. Il calcio è ben altro. Il calcio, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è programmazione, progetti, lavoro giornaliero. Tutti fattori che nel tempo portano ad una crescita, ed alla lunga ti consentono di ottenere i risultati. E queste due partite, al di là della rabbia per quello che poteva essere e non è stato, ci dicono che la Reggina sta crescendo. Sta crescendo perchè col Novara ha reagito in maniera furiosa ad uno svantaggio arrivato per un’azione da ‘mai dire gol’, schiacciando l’avversario per almeno un’ora. Sta crescendo perchè a Varese ha comandato il gioco, con personalità ed idee. Sta crescendo perchè ha fatto vedere le streghe a due squadre che, almemo sulla carta, le sono superiori in quanto ad organico.
Dopo Trapani eravamo delusi, affranti, quasi stupiti da tanta arrendevolezza. Oggi siamo arrabbati, ma al tempo stesso fiduciosi. Perchè il campo ti ha tolto due vittorie che avresti strameritato, ma ti ha anche detto che puoi giocartela con tutti ad armi pari. Come detto prima, il segreto è nella crescita. L’emblema della squadra vista in queste due partite, è il giovane Maicon: sfavillante nel momento di ‘bruciare’ gli avversari sullo scatto, sistematicamente sciupone quando si tratta di mettere in mezzo palloni di quelli facili facili. Ma la qualità c’è, nessuno può discuterla. E soprattutto, nessuno deve dimenticare che il giocatore in questione lo scorso anno faceva fatica a trovare spazio non tra i titolari, ma tra i panchinari del Pontedera…Il tempo può dare ragione a questa Reggina, che però deve bruciare le tappe. Deve completare il processo di crescita il più rapidamente possibile. Ripartendo proprio da quanto visto negli ultimi, amarissimi 180 minuti…
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f.i.-rnp
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