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Reggina-Novara lascia sensazioni ambivalenti nell’ambiente amaranto. Pronta e positiva la risposta dopo i quattro schiaffi di Trapani, audace e caparbia la prestazione di fronte a un avversario che ha qualità e ambizioni superiori. ‘L’atteggiamento giusto’, espressione chiave in questi primi mesi dell’Atzori-bis, stavolta non è rimasto su carta. La reazione alla sfortunata autorete di Colucci è stata immediata, segnale di personalità dopo che in Sicilia la squadra al vantaggio avversario si era seduta comodamente in poltrona. Rimane un velo di perplessità sull’approccio alla gara della formazione amaranto. Su cinque gare di campionato, quattro volte la Reggina è passata in svantaggio, mai gli amaranto hanno sbloccato la gara per primi. Se con la Juve Stabia la rimonta è stata completa, con il Novara si invece si è fermata a metà , tra la miopia degli attaccanti amaranto e la bravura di Kosicky.
Atzori non nasconde di essere ancora alla ricerca di un sistema tattico definito, la ‘crescita’ spesso nominata non riguarda soltanto la maturazione di alcuni giovani ma anche la conoscenza approfondita di un organico che si è completato tardi. Con il Novara il tecnico di Collepardo è tornato alla difesa a 3: Lucioni e Adejo hanno subito dimostrato maggiore confidenza con questo tipo di schieramento, che sgrava peraltro Maicon e Foglio da eccessivi compiti in fase di copertura e li riporta in una posizione più incline alle loro caratteristiche. Salvo sorprese o nuovi crolli, è probabile che Atzori nelle prossime gare non varierà assetto in fase difensiva, turn-over a parte. I tre impegni ravvicinati costringono ad alcuni avvicendamenti, plausibile immaginare l’esordio di Di Lorenzo in una delle prossime due gare.
Il centrocampo è il reparto che più di tutti ha bisogno di certezze, non a caso il tecnico di Collepardo ha sempre variato uomini nella zona nevralgica. Dall’Oglio ha sorprendentemente scavalcato le gerarchie: in attesa di Sbaffo sembra poter essere lui il giocatore che con inserimenti e ripartenze prova a colpire il nemico tra le linee. Manca ancora la qualità , lacuna riconosciuta in questo avvio di stagione e materia da cui non si può prescindere. Il punto interrogativo che pende sul capo di Colucci (può vestire i panni del regista?) rimane saldo, al mister però servono garanzie immediate. In tal senso l’opzione Strasser, schierato da interno destro contro il Novara, potrebbe venire in soccorso del tecnico amaranto. Il centrocampista africano non ha piedi fatati ma può essere, in un mix da verificare sul campo, il braccio e la mente.
La trasferta sul campo del Varese servirà , più di tutti, proprio ad Atzori. Con Lanciano e Trapani la Reggina ha dimostrato di avere ben altra (in)consistenza rispetto alle prove casalinghe. Il prossimo avversario inoltre sembra avere qualcosa in più rispetto alle due contendenti sinora affrontate lontano dal Granillo. Le scelte (azzeccate o sbagliate) del tecnico amaranto nelle ultime tre partite hanno fatto la differenza, a conferma che l’equilibrio del campionato cadetto è comunque suscettibile e sempre pronto a pendere verso uno dei due lati. Dopo aver mostrato sinora entrambe le facce della medaglia, la Reggina si tuffa nel cuore della contesa. Ancora incerta su quale sia la propria identità . Ad Atzori il compito di trovare, il più in fretta possibile, il vestito più adatto per il centenario.
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Pa. Rom. – rnp
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