“Il gruppo, la maglia e la causa comune. Prima di tutto e di tutti, anche di individualità importantissime. L’immagine più bella di una Reggina riscopertasi vincente, anche questa volta arriva dall’immagine di fine partita: un cerchio di calciatori tutti abbracciati, i cui volti sono segnati dal sorriso di chi ce l’ha fatta ma anche dalla fatica di chi ha dato ogni goccia di sudore per arrivare al traguardo con le braccia al cielo”.
Nell’edizione odierna, la Gazzetta del Sud sottolinea lo spirito di gruppo che sta contrassegnando il percorso degli amaranto. “In quel capannello- si legge- spicca la figura di mister Baroni, che parla ai suoi ragazzi con lo spirito tipico dei comandanti in carica. Una vera e propria cartolina tutta a colori, quella proveniente dallo stadio Granillo”.
La crescita di un gruppo, passa anche da scelte coraggiose. “La strada verso la vittoria, la voglia di tirar fuori dai guai una squadra che è scesa in campo con il pesante fardello di essere rientrata mani e piedi nella zona playout. Di fronte a questo obiettivo primario, il tecnico fiorentino si è preso la responsabilità di far sedere in panchina Jeremy Menez, il quale, oltre a fornire prestazioni incoraggianti nelle passate settimane, si era appena sbloccato, trovando la via della rete. Un sacrificio che Baroni ha ritenuto necessario, e che ha oltretutto rivendicato a fine partita, parlando senza peli sulla lingua di ‘scelta tecnica’. Perché la Reggina è il bene primario, e di fronte a ciò, può passare in secondo piano, almeno per una volta, anche un fuoriclasse che ha incantato le platee di mezza Europa, e che rientra a pieno titolo tra i calciatori tecnicamente più dotati di tutta la serie B”.
La netta impressione, è che il mister sia sempre più al centro del progetto. “Al di là dei numeri e dei risultati-prosegue l’analisi- Baroni sta entrando nell’anima della squadra che ha contribuito a progettare nel movimentatissimo mercato invernale”.
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