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Finito il calciomercato, è tempo delle prime riflessioni. All’indomani della ‘chiusura estiva’ dell’Ata Hotel, il responsabile dell’area tecnica Simone Giacchetta traccia le linee guida della Reggina che verrà . Attenzione sul presente e sul futuro, unite a speranze che trovano la propria forza nel passato…
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OBIETTIVI CENTRATI- Abbiamo lavorato con l’obiettivo di costruire un organico che si potesse presentare il più completo possibile, in un campionato durissimo e livellato come quello di serie B. Credo che abbiamo messo in pratica i concetti più importanti, ovvero dare al mister molteplici soluzioni e valide alternative, aumentando nel contempo lo spirito di competizione all’interno dei singoli calciatori, i quali sanno che per garantirsi un posto bisogna dimostrare con i fatti il proprio valore, lavorando sodo senza mai abbattersi di fronte alle difficoltà . Rimpianti? Alla fine di ogni sessione di calciomercato, è normale che ci si soffermi anche su quello che poteva essere e non è stato, ma al tirar delle somme siamo soddisfatti.
NINO NON AVER PAURA…Questa società non ha mai negato ad un proprio calciatore la possibilità di misurarsi con realtà diverse, o se vogliamo più importanti. La cessione di Barillà alla Sampdoria non è stata un’operazione dal punto di vista economico, ma rappresenta bensì una chanche che la Reggina ha dato al ragazzo, comprendendone il desiderio di tornare a giocare in serie A. Sono convinto che se metterà in campo quella personalità e quella voglia viste a Reggio, dimostrerà il suo valore anche nel massimo campionato.
UNA LEZIONE DA IMPARARE- Ripeto quello che ho già detto nei giorni precedenti, di Lanciano c’è da salvare il fatto che non abbiamo perso una partita che si era messa malissimo. Il resto è da cancellare sotto tutti i punti di vista, ma posso assicurarvi che i ragazzi sono i primi ad essere dispiaciuti ed amareggiati per la prestazione. Dopo questi due giorni di riposo, adesso bisogna tornare al Sant’Agata dimostrando di aver capito gli errori commessi, lavorando duramente affinchè non si ripetano. Sarà una settimana molto importante, così come importanti sono le risposte che bisogna dare domenica: niente alibi, ma solo lavoro e responsabilità .
L’ARMA IN PIU’…Stamattina ho dato uno sguardo approfondito a tutte le rose delle squadre di B. Sinceramente, non riesco a trovarne quattro che si possano considerare come le più serie candidate alla retrocessione. Giusto per fare degli esempi concreti, basta guardare alcune neopromosse: il Latina ha preso gente del calibro di Morrone, Jonathas e Ghezzal, e lo stesso Carpi ha chiuso il mercato acquistando M’Bakogu e Porcari. Come detto prima è un torneo livellatissimo, all’interno del quale quasi tutte le compagini presentano dei valori tecnici. A fare la differenza, sia in un senso che nell’altro, sarà l’ambiente. Il mio desiderio più grande, è che il nostro sia animato come non mai dal desiderio di costruire, di remare verso una direzione unica, facendo sentire a chi la indossa, sia nei momenti belli che nei momenti difficili, il peso e l’importanza di questa maglia. Chi ha visto Trapani-Pescara, ieri sera, si sarà accorto che il Trapani è riuscito ad eviare la sconfitta non solo per le due autoreti di cui ha beneficiato , ma anche grazie al calore ed al sostegno di un pubblico che applaudiva ed incitava in ogni azione.
REGGIO E LA REGGINA- Avendo indossato la maglia amaranto dalla serie C alla serie A, so perfettamente quello che Reggio può dare alla Reggina, ed è un qualcosa che va ben al di là dei risultati o delle categorie. Vorremmo che tornasse quel coinvolgimento di una volta, quel modo di intendere il tifo ed i colori. Il prossimo obiettivo, è quello di lavorare e di fare quadrato, per far si che i 20.000 spettatori visti col Bari non restino un caso isolato, per riportare al Granillo il calore e l’incitamento avvertiti quel giorno…
f.i.-rnp
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